rotate-mobile
Cronaca Casapesenna

'Stipendio' alle donne del clan, i giudici: "I soldi non agevolavano la cosca"

Le motivazioni del Riesame sulla scarcerazioni della sorella e delle cognate del boss Zagaria

Sono state pubblicate le motivazioni che hanno permesso alla sorella e alle tre cognate del boss Michele Zagaria di uscire dal carcere poco prima di Capodanno. Le quattro donne del clan erano state arrestate lo scorso dicembre nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della casa del gruppo dei Casalesi che fa capo all’ex primula rossa. Per le quattro donne sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Il tribunale dei Riesame aveva accolto in parte i ricorsi presentati dagli avvocati di Beatrice Zagaria, sorella del boss Michele; Francesca Linetti, moglie di Pasquale Zagaria, fratello di Michele ed anch’egli detenuto; Tiziana Piccolo, moglie di Carmine Zagaria, anch’egli fratello di Michele, già detenuto e attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale; Patrizia Martino, moglie di Antonio Zagaria, fratello di Michele, anch’egli detenuto.

Secondo i giudici lo stipendio mensile che le quattro ricevevano non c’entra nulla col clan: “Le indagate – si legge nelle motivazioni – non avevano altra finalità che quella di garantirsi risorse finanziarie al proprio sostentamento, senza intento agevolatore verso la cosca”. Una vicenda che ha quindi “dimensione prevalentemente familiare”. Per i giudici del Riesame non è verificata l’ipotesi che le quattro indagate “abbiano agito anche al fine di avvantaggiare la formazione camorristica datrice, oltre che per conseguire un personale vantaggio”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Stipendio' alle donne del clan, i giudici: "I soldi non agevolavano la cosca"

CasertaNews è in caricamento