Don Michele Barone ricorre al Riesame e denuncia chi lo accusa di stupro

Don Michele Barone, il sacerdote del Tempio di Casapesenna in carcere dallo scorso 23 febbraio per maltrattamenti e violenza sessuale, ricorre al Tribunale del Riesame per essere scarcerato. L'udienza dinanzi ai giudici del Tribunale della Libertà è stata fissata per il prossimo 14 marzo, dopo che il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva confermato la misura della custodia cautelare in carcere.

Doppia la tesi del suo legale Carlo Taormina. In primo luogo quella sui presunti maltrattamenti cui sarebbe stata sottoposta una ragazzina di 14 anni di Maddaloni ed un'altra ragazza. "Si trattava di pratiche che venivano svolte davanti a centinaia di persone e nella norma. Ce ne ha dato conferma anche un esorcista autorizzato dal Vaticano che non si è usciti fuori da quelle che sono le prassi guaritive. Per persone che ci credono si tratta essenzialmente di quello e di certo non c'era la volontà nè da parte di don Michele Barone nè da parte dei genitori della ragazza (scarcerati dopo l'interrogatorio nda) di fare volontariamente ed in maniera gratuita del male alla ragazza".

Sui presunti abusi sessuali, invece, Taormina è categorico. "Una delle vittime ha parlato di palpeggiamenti avvenuti in pubblico. Abbiamo raccolto le testimonianze di chi partecipava a quei riti e non confermano tale tesi. Un'altra non ha presentato denuncia, parlando con i magistrati solo dopo un anno e mezzo (si tratta della giovane che asserisce di essere stata costretta a due rapporti orali dal prete nda). Le annuncio che già lunedì presenteremo denuncia in Procura per calunnia nei confronti di queste persone". Taormina chiederà ai giudici del Riesame la scarcerazione del suo assistito. "Ci auguriamo che il Tribunale nella sua composizione collegiale - conclude l'avvocato - riesca ad avere una visione completa della vicenda e possa decidere per la scarcerazione".