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Cronaca

Iavazzi si gioca tutto al Riesame: chiesto il dissequestro di 2 milioni di euro

La difesa "smonta" la truffa delle pesate dell'umido citando Harry Potter. Attesa per la decisione dei giudici

"Il trucco c'è ... e pur si vede". E' cominciata così, citando Harry Potter, l'arringa dell'avvocato Gennaro Iannotti che stamattina ha discusso il riesame chiedendo l'annullamento del provvedimento di sequestro, da circa 2 milioni di euro, a carico dell'imprenditore Francesco Iavazzi, accusato di aver truffato -   attraverso l'alterazione  del peso dell'umido -  i comuni di Caserta, San Nicola la Strada e Maddaloni. 

La discussione dell'avvocato Iannotti - svoltasi dinanzi alla Prima Sezione Penale Collegio C, presieduto dal giudice Roberto Donatiello, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - è durata circa un'ora con ben 62 slide proiettate al collegio giudicante per mostrare come, di fatto, nessuna truffa c'è stata. 

Da Harry Potter ad Ingrid Bergman, da Dante ad Apuleio, passando per la protezione del video relativo alle fasi di carico e di pesatura dei rifiuti, il legale ha smontato la tesi dell'accusa sostenendo come i camion a tre assi della Impresud avessero un limite fisico di portata dei rifiuti superiore a  29 tonnellate di rifiuti, mentre i consulenti della Procura sostengono che tale soglia sia di 17 tonnellate. Inoltre, sono state scardinate punto su punto tutte le irregolarità dei formulari di traporto dei rifiuti oltre che le dichiarazioni di Scialdone e Di Nardi

Iannotti ha ripercorso l'intera vicenda passando al setaccio le dichiarazioni rese dagli autotrasportatori ai magistrati e quelle di politici e dirigenti che sulla vicenda “trucco delle pesate” nulla sapevano. Il collegio, al termine della lunga arringa, si è riservato sulla decisione, attesa per i prossimi giorni.

Iavazzi è accusato di falso e truffa aggravata ai danni dei comuni di Caserta, Maddaloni e San Nicola La Strada. Ma la tenuta dell’accusa ai danni  dell'imprenditore si gioca tutto sulla prova statistica: il consumo di umido a Caserta è troppo alto secondo le medie campane a causa di una gestione illecita durante la fase della pesatura. Anche su questo punto, la difesa ha offerto al tribunale del riesame argomenti di valutazione alternativi sia rispetto al metodo di calcolo delle medie sia rispetto agli esiti contraddittori di quei dati. 

Secondo la Procura “erano sistematicamente alterati i dati inerenti i quantitativi del rifiuto contrassegnato dal CER 2001008 (umido/organico) conferiti rispettivamente dal comune di Caserta dal 1 gennaio 2013 al 31 agosto 2015 e da quello di San Nicola La Strada dal 1 gennaio 2011 al 31 luglio 2013 allo stabilimento della ditta Impresud s.r.l., e dal comune di Maddaloni dal 1 marzo 2014 al 30 giugno 2015 allo stabilimento della ditta Ecologia lavazzi s.r.L”.

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