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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rete idrica e acquedotti al collasso, il rapporto shock di Legambiente

In Terra di Lavoro le perdite idriche raggiungono il 59%

È un bene prezioso ma dato per scontato, mentre in angoli neanche così remoto del pianeta nascono conflitti armati per poterla controllare. Parliamo dell’acqua, l’oro bianco che domani verrà celebrato con la ‘Giornata mondiale dell’acqua’. Proprio in questa occasione Legambiente presenterà il dossier “Acque in bottiglia. Un’anomalia tutta italiana”, in cui si riporta la non sostenibilità dell’attuale modello di gestione della risorsa idrica e le carenze strutturali del nostro Paese.

Dai dati dell’associazione ambientalista emerge un quadro preoccupante per la provincia di Caserta. Nonostante sia ricca di acqua, e per lo più di buona qualità, esistono purtroppo alcune criticità nel sistema di approvvigionamento, di gestione e di controllo che spesso contribuiscono ad alimentare la sfiducia nei confronti dell’acqua del rubinetto. Tra i problemi più frequenti sicuramente l’inadeguatezza della rete idrica.

Le perdite idriche maggiori in Campania, secondo i dati diffusi dall’Istat, si registrano a Salerno, dove la differenza tra acqua immessa e consumata è pari al 60% (nel capoluogo in media si consumano 234 litri di acqua al giorno per abitante). Situazione simile nella nostra provincnia, dove le perdite idriche totali raggiungono il 59% (il consumo è di 238 litri per abitante al giorno). Al 47%, invece, le perdite reali a Benevento e Avellino (il consumo è rispettivamente di 237 e 186 litri al giorno). Infine a Napoli - dove ogni cittadino consuma in media 224 litri al giorno - la differenza tra acqua immessa e consumata è pari al 43%.

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