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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

‘Caos e paralisi’, la gestione della Reggia nel mirino di oltre 70 esperti

Il ‘Manifesto per la tutela dei beni culturali’ mette nel mirino la riforma Franceschini

Ci sono ex soprintendenti, ma anche magistrati, cattedratici, archeologi, esperti vari, giornalisti, tutti insieme una settantina nel 'Manifesto per la Tutela' dei beni culturali che contesta "la situazione di caos e di paralisi creata dalla 'riforma' del ministro Dario Franceschini". Tra gli esempi di questo ‘disordine’ figura anche la gestione della Reggia di Caserta, con l’idea di organizzare gare di canottaggio nelle vasche, o la mostra sul Napoli Calcio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Il manifesto è una presa di posizione pubblica in cui si dice che se sono "imbavagliati" i soprintendenti e direttori, allora "denunciamo noi il caos nei Beni culturali" e si rileva che la riforma Franceschini mette in discussione la tutela dei beni culturali.

Tra i firmatari ci sono Adriano la Regina, già soprintendente Archeologia Roma e Accademico dei Lincei; Fausto Zevi, già Soprintendente archeologico di Napoli e Caserta, anche lui Accademico dei Lincei; Anna Gallina Zevi, già Soprintendente archeologico di Ostia Antica; Gianfranco Amendola, ex magistrato esperto di temi ambientali; Carlo Alberto Graziani, già presidente del Parco Nazionale dei Sibillini; Valerio Magrelli, poeta e ordinario di Letteratura francese all'università di Cassino. E ancora: Ferdinando Zucconi Galli Fonseca, presidente emerito della Corte di Cassazione; Paolo Liverani, archeologo, ordinario all'università di Firenze; Giovanni Losavio, magistrato e già presidente nazionale di Italia Nostra; Corrado Stajano, giornalista scrittore; Paolo Maddalena, giurista e già giudice della Corte costituzionale; Maurizio Chierici, giornalista e scrittore; Stefano Sylos Labini, ricercatore scientifico ed economista; Vittorio Emiliani, giornalista e scrittore di beni culturali.

Viene rilevato dai firmatati del manifesto come si organizzano gare di canottaggio nella vasca della Reggia di Caserta o si propagandano al suo interno prodotti tipici della zona e intanto la vasca risulta ingombra di rifiuti e l'intonaco cade a pezzi nella Sala delle dame di compagnia. Ed ancora "si declama ad ogni passo la bellezza dei paesaggi italiani, sempre più aggrediti da speculatori e abusivi, e per contro si lascia che la stragrande maggioranza delle Regioni (17 su 20) non predisponga, d'intesa col Ministero, e poi approvi, i Piani paesaggistici previsti dal Codice per il Paesaggio del 2007". "Nel contempo si tace sul tentativo dissennato - stornato per questa legislatura dalle opposizioni - di svuotare la legge Cederna-Ceruti n. 394/91 sulle aree protette (il 12% ormai del territorio nazionale, montano soprattutto, con 23 Parchi Nazionali rispetto ai 4 ante 1991) anziché aggiornarla al Codice per il Paesaggio e applicarla seriamente".

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