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Cronaca Carinaro

Il ras è gravemente malato ma deve restare in cella

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Di Grazia

E' gravemente malato ma per i giudici deve restare in cella. La Corte di Cassazione ha respinto l'istanza presentata per Francesco Di Grazia, 46enne di Carinaro ed esponente dell'omonimo clan locale.

Nel dicembre 2017 Di Grazia aveva ottenuto gli arresti domiciliari proprio per avere un migliore accesso alle cure mediche, soprattutto dopo un intervento chirurgico. Due giorni dopo, però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Di Grazia si sarebbe recato presso un bar a Gricignano d'Aversa, di cui è titolare un altro soggetto pregiudicato, con cui ha avuto un colloquio durante il quale avrebbe chiesto soldi. Alla luce di ciò il magistrato di sorveglianza di Sassari aveva revocato il beneficio ritenendo, comunque, non sussistente un'incompatibilità tra il regime detentivo e la patologia di Di Grazia.

Provvedimento impugnato dal difensore del 46enne che ha ribadito come la "sosta" al bar fosse stata necessaria solo per l'espletamento di un bisogno fisiologico. Ma i giudici della Suprema Corte, nonostante il rilievo difensivo, hanno rigettato l'istanza.

Secondo gli Ermellini: "al momento si può fare fronte senza nessun pregiudizio a tutte le necessarie esigenze, tenendo conto del ricovero in atto, delle cure prestate, della possibilità di assistenza da parte dei familiari e delle condizioni generali del detenuto. E ciò viene motivatamente rilevato senza perdere di vista le ragioni di bilanciamento a fronte delle esigenze di difesa sociale e dando conto dell'assenza di situazioni in atto che possano rendere la pena degradante e contraria al senso di umanità".

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