Rapinatore ucciso dai complici, il consulente: "E' morto sul colpo"

I giudici vogliono vederci chiaro ed annunciano l'acquisizione di nuove prove. E' quanto accaduto dinanzi alla Corte d'Assise di Napoli nel corso del processo a carico di Clemente Cipresso, di Aversa, e del bulgaro Ivanov Hristov, accusati dell'omicidio del 22enne Aurel Xhili, ucciso durante una rapina ad una coppietta il via Campanello a Teverola, e del tentato omicidio di P.D.C., giovane di Casapesenna.

I dubbi - almeno quelli relativi all'omicidio - sono aumentati con lo svolgersi del dibattimento, soprattutto in seguito alle consulenze dei medici che hanno effettuato l'autopsia sul corpo del 22enne. Stamattina anche il consulente tecnico nominato dai legali di Hristov è giunto alle medesime conclusioni del medico nominato dal Tribunale: Xhili sarebbe morto quasi sul colpo per ferite ad un polmone ed al cuore. Difficile, quindi, che il ragazzo sia riuscito a percorrere circa 150 metri dal luogo della rapina a dove venne poi ritrovato senza vita. Possibile, quindi, che qualcuno lo abbia spostato.

Dubbi che verranno fugati la prossima udienza, fissata a metà novembre, quando la Corte deciserà se acquisire nuove prove o nominare ulteriori consulenti per fare luce su quanto rimasto in ombra nel corso del processo. 

I fatti di cui al processo si sono verificati nel gennaio dell'anno scorso. Secondo la ricostruzione degli inquirendi una banda composta da tre persone, una dei quali era Xhili, aggredì due giovani fidanzati di Casapesenna che si erano appartati in via Campanello a Teverola. I due ragazzi vennero minacciati con un coltello ed una pistola. Il giovane reagì e cominciò una colluttazione con uno dei rapinatori, Xhili. Partirono dei colpi di pistola. Uno attinse la vittima della rapina, costituitasi parte civile con l'avvocato Guido Diana, ed altri due centrarono il rapinatore 22enne, uccidendolo.