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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rapina e "violenta" automobilista, sentenza a sorpresa per il trans

I giudici hanno assolto Virgilio Illiano. Il pm aveva chiesto 5 anni di carcere

Violenza sessuale e rapina. Queste le accuse a carico di Virgilio Illiano, casertano meglio noto con lo pseudonimo di Valentina, e per le quali è stato assolto. Il giudice Donatiello del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha, infatti, scagionato Illiano dalle accuse accogliendo le tesi del difensore Antonello Fabrocile e ritenendo non credibile la versione fornita dalla persona offesa, un uomo di Secondigliano.

Secondo la ricostruzione della Procura, infatti, Illiano avrebbe fermato la vittima mentre si trovava a bordo di un'auto nei pressi di viale dei Bersaglieri a Caserta. Salito in macchina lo avrebbe minacciato: "ho una pistola nella borsetta, fai quello che ti dico", gli avrebbe detto. Poi gli avrebbe toccato le parti intime ed in questo passaggio gli avrebbe sfilato il portafogli in cui c'erano solo 15 euro. A quel punto avrebbe costretto la vittima a recarsi al bancomat e prelevare, con la carta della moglie, la somma complessiva di 70 euro, con due diversi prelievi. 

Ricostruzione che ad avviso della stessa Procura sarebbe stata "viziata" in quanto, come ammesso dalla stessa vittima in dibattimento, il rapporto sessuale sarebbe stato "consenziente". Al punto che per la presunta violenza sessuale lo stesso pm aveva invocato l'assoluzione. Ma per la rapina il pubblico ministero aveva chiesto la pena di 5 anni reputando il doppio prelievo al bancomat "illogico" e quindi come indice di una costrizione. 

Differente, invece, la versione fornita dall'avvocato Fabrocile che, nel ricostruire l'accaduto, ha ribadito come "il mio cliente si prostituisce" e che quindi quei soldi erano relativi ad una prestazione sessuale concordata tra i due. "Appare illogico - ha detto Fabrocile durante la sua requisitoria - che la persona offesa sotto minaccia sia riuscito ad avere un rapporto sessuale. Se così fosse è davvero un eroe". La vittima, secondo l'avvocato difensore, avrebbe inventato la rapina per giustificarsi con la moglie del prelievo. Una tesi ritenuta coerente al punto da essere accolta dai giudici che hanno assolto Illiano.  

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