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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Rapina, assolto il maestro di arti marziali Guglielmo Gicco

Il giudice proscioglie il campione di Mai Thai accusato di aver sottratto una bicicletta ad un parcheggiatore

Non era rapina, ma esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Questa, in sintesi, la decisione della Giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Cesare nei confronti del maestro di arti marziali di Santa Maria Capua Vetere Guglielmo Gicco che è stato assolto per il reato di rapina. Prescrizione, invece, per le lesioni. 

Accolte in pieno le richieste dei suoi difensori, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Il Pubblico Ministero di udienza aveva chiesto la condanna di Gicco a ben due anni ed otto mesi di carcere per il reato di rapina. L’atleta Gicco, 34 anni, è ben noto per essere un campione internazionale di arti marziali ed in particolare della boxe thailandese,comunemente nota come May Thay detta anche scienza delle otto arti e recentemente ha confermato la detenzione del suo titolo di campione mondiale nella competizione internazionale organizzata nella città di Lugano.

I fatti oggetto di questo processo risalivano ad oltre sette anni fa quando Gicco venne denunziato per rapina e lesioni da un giovane parcheggiatore di una città dell’hinterland casertano cui egli aveva dato in prestito una bicicletta da corsa e che poi non aveva riottenuta. Di qui il ricorso, secondo l’accusa, alla violenza fisica facendo ricorrere la persona offesa alle cure del pronto soccorso del nosocomio sammaritano dove venne medicata e refertata. Poi la denunzia per rapina e lesioni al Comando Stazione Carabinieri e le indagini.

All’epoca il pm Marta Correggia chiese ed ottenne dal Gip anche un provvedimento cautelare a carico del campione sportivo consistente nell’obbligo di dimora nel Comune di San Prisco cui fu sottoposto Guglielmo Gicco per alcuni mesi. Oggi, ad oltre sette anni dai fatto, e dopo un articolato percorso giudiziario, un lungo iter dibattimentale, arriva il verdetto assolutorio finale. Il maestro Guglielmo Gicco, titolare di una rinomata palestra, vede riconosciuta la sua innocenza rispetto ad un reato particolarmente inquietante, quello di rapina, per il quale si era sempre, e da subito, professato innocente.

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