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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Riti voodoo per far prostituire tre ragazze, catturata la 'madame' e i suoi complici

Gli aguzzini costringevano con minacce e violenza tre ragazze alla prostituzione

Nella prima mattinata odierna la Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di tre persone, due donne e un uomo, ritenute responsabili di riduzione o mantenimento in schiavitù pluriaggravato in concorso, commesso ai danni di una minorenne di origini nigeriane e altre due ragazze straniere, dal novembre 2016 all’agosto 2017.

Le indagini, sviluppate dalla Squadra Mobile casertana, hanno permesso di accertare che una delle indagate, dopo che le giovani erano giunte in Italia dalla Nigeria ed erano state condotte nella sua abitazione di Castel Volturno, ha tenuto la vittima minorenne in uno stato di soggezione continuativa, determinata anche dalla sottoposizione della ragazza a un rito voodoo per poi costringerla, insieme alle altre due giovani vittime, ad esercitare la prostituzione sfruttandone i proventi.

Per tali fini la “madame” non ha esitato ad adottare condotte minacciose, dirette anche alla famiglia della minore, e violente, sfociate in una occasione nel quasi soffocamento della ragazza. L’uomo, compagno della madame, si è dimostrato connivente in tutto con l’aguzzina, al punto da dividere con lei i proventi dello sfruttamento. L’altra donna fermata, dal canto suo, aveva il compito di controllare le vittime sul luogo dove esercitavano il meretricio, riferendo alla madame sul comportamento delle ragazze nell’esercizio della prostituzione e sfruttandone anche lei l’attività.

Le indagini sono scaturite dalla denuncia della vittima che, scappata da Castel Volturno e raggiunto il nord Italia, ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai poliziotti. Per competenza gli atti sono stati trasmessi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ne ha delegato lo sviluppo alla Squadra Mobile di Caserta. Da ciò, grazie a numerosi sopralluoghi, pedinamenti e raffronto delle relative evidenze con le acquisizioni documentali e tecniche realizzate, gli investigatori sono riusciti ad accertare le responsabilità di tutti gli individui coinvolti, così determinando l’emissione del provvedimento restrittivo. Gli arrestati, che al momento dimoravano in posti diversi, tra le province di Caserta e Napoli, sono stati tutti individuati e catturati.

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