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Cronaca Villa Literno

Mamma e figlio sotto processo per stalking, la vittima: "Mi sono inventata tutto"

Atti in Procura per falsa testimonianza

"Non è vero niente mi sono inventata tutto". E' stato questo il clamoroso colpo di scena nel processo che si sta celebrando dinanzi al giudice monocratico Romina Izzo del tribunale di Napoli Nord a carico di L.G., rumena di 50 anni e suo figlio I.G., di 20 anni, entrambi residenti a Villa Literno, accusati di atti persecutori aggravati con l'uso di armi e alla presenza di minori, intralcio alla giustizia.

Secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore Paola Izzo i due congiunti dal mese di gennaio 2023 e con condotta perdurante avrebbero minacciato, perseguitato e picchiato una loro connazionale residente a Mondragone in località Pescopagano. Secondo quanto denunciato dalla donna il 20 enne la minacciava con frasi "stai attenta che fai una brutta fine, hai parlato troppo". In una occasione dopo averla attesa sotto casa la minacciava puntandole contro una pistola, "io sparo a te e la bimba piccola che sta con te". In un'altra occasione avrebbe cercato di investirla facendola rovinare al suolo. Insieme alla madre l'avrebbe colpita ripetutamente con calci e pugno procurandole delle lesioni.

L'astio secondo quanto raccontato agli inquirenti dalla vittima sarebbe nato perchè in precedenti occasioni avrebbe denunciato altri familiari degli imputati per violenza sessuale.

Escussa dal pm la donna però ha ritrattato affermando "Tutto quello che ho denunciato non è vero".  Il sostituto procuratore normanno ha disposto la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza. Il difensore degli imputati, l'avvocato Enzo Di Vaio  ha avanzato istanza di revoca della misura cautelare del 20enne, ristretto ai domiciliari, alla luce dei nuovi elementi emersi in dibattimento.

Si torna in aula nel mese di aprile per la requisitoria del pm e le discussioni del legale.

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