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Cronaca Mignano Monte Lungo

Truffa e peculato, parte il processo al sindaco. No ai cittadini 'parte civile'

Accolta l'eccezione della difesa. Toccherà prima al Comune decidere se costituirsi

E’ iniziato il processo per il sindaco di Mignano Monte Lungo Antonio Verdone, accusato di peculato e truffa per aver utilizzato indebitamente l’auto di servizio e per presunte irregolarità nel rimborso di spese di viaggio. Il procedimento si è aperto davanti ai giudici del tribunale di Cassino. Un gruppo di cittadini aveva manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile in sostituzione del Comune di Mignano Monte Lungo ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 267/2000 in base al quale “ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al Comune o alla provincia”. Tali cittadini sostenevano che tale norma attribuisca ad ogni cittadino, che possieda la capacità elettorale, di intraprendere direttamente le azioni giudiziarie per tutelare interessi collettivi, tra cui rientra anche la costituzione di parte civile nel processo penale. 

La difesa del sindaco Verdone, rappresentata dagli avvocati Paolo Marandola e Sandro Salera, però, ha eccepito che l’esercizio dell’azione popolare da parte dei singoli cittadini è consentita solo in via sostitutiva dell’Ente: in sostanza i singoli cittadini possono costituirsi parte civile solo dopo aver verificato ed accertato, da parte del Tribunale, la mancanza di volontà dell’Ente Locale di procedere in tal senso. Gli avvocati hanno quindi fatto rilevare che, allo stato, non si poteva in alcun modo parlare di ‘inerzia’ da parte del Comune, dal momento che lo stesso non era mai stato indicato come persona offesa dai presunti reati e, di conseguenza, non era mai stato portato ufficialmente a conoscenza delle contestazione. L’Ente, dunque, non è stato mai posto nelle condizioni di valutare se partecipare o meno al giudizio. Il Collegio penale di Cassino, accogliendo la tesi degli avvocati Marandola e Salera, non consentiva la costituzione di parte civile dei singoli cittadini ed ordinava di notificare gli atti al Comune di Mignano Monte Lungo, al fine di verificare la volontà dell’Ente di partecipare al giudizio. 

Il sindaco Verdone che ha sempre sostenuto la correttezza del proprio operato e ribadito piena fiducia nel lavoro della magistratura, aveva già invitato l’Ente a valutare la possibilità di costituirsi parte civile proprio in ossequio al principio della massima trasparenza. E così alla scorsa udienza il Comune si è effettivamente costituito parte civile. A questo punto il Tribunale ha accolto la richiesta sin dall’inizio avanzata dagli Avvocati Marandola e Salera ed ha estromesso dal giudizio i cittadini che, pertanto, potranno seguire il processo solo come spettatori. Il processo è stato rinviato al 24 settembre per ascoltare i testi del pubblico ministero.

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