rotate-mobile
Cronaca Casagiove

Picchiano poliziotto e moglie, la vittima in aula: "Colpito con un pugno in faccia"

L'aggressione compiuta da 3 persone è nata per il danneggiamento dell'auto dell'assistente capo. I difensori hanno sollevato dubbi sulla dinamica del pestaggio

“La mia vicina mi avvisò che la figlia aveva filmato dal balcone, qualcuno che aveva danneggiato la mia auto. Io e mia moglie scendemmo in strada per verificare il danno. C’erano delle ammaccature. Poco distante c’era un gruppetto di ragazzi. Mi rivolgo a quello che aveva sfogato la sua rabbia sull’auto a cui chiedo spiegazioni dopo essermi qualificato e vengo colpito con un pugno in faccia, più volte”. Sono le dichiarazioni rese dall’assistente capo della squadra mobile della questura di Caserta nel processo a carico dei suoi aggressori che si sta celebrando dinanzi al giudice monocratico Maria Compagnone.

Sono finiti sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate (per un indagato sono contestati i reati di danneggiamento e calunnia) Maurizio La Monica, 36enne di Macerata Campania; Osvaldo Cepparulo, 28enne di Casagiove; Francesco Antony Annunziata, 31enne di San Prisco. Secondo la ricostruzione dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, verso le 23.35 del 2 luglio 2021, in via Sebastiano Fortuna a Casagiove, D.N. 54enne assistente capo in servizio presso la questura di Caserta, a seguito di una lite nata per un danno alla sua vettura, venne aggredito da La Monica e Cepparulo insieme ad Annunziata, con pugni al volto. Nella colluttazione l'assistente capo ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. I tre imputati avrebbero poi aggredito con una asta di ferro la moglie del poliziotto R.C., di 54 anni, e un vicino di casa M.C., di 61 anni, accorso a difendere l'amico. Nella colluttazione i due hanno riportato ferite giudicate guaribili rispettivamente in 7 e 5 giorni.

Altresì a Maurizio La Monica è contestato il reato di danneggiamento poiché sferrò un pugno sulla Fiat Punto intestata alla moglie del poliziotto parcheggiata nella pubblica via danneggiandola e il reato di calunnia. La Monica sporse denuncia contro i due coniugi riferendo di essere stato aggredito e di non aver reagito ma solo di essersi difeso dopo che aveva sferrato il pugno sulla vettura della donna. Inoltre la donna nei momenti di concitazione avrebbe sottratto un borsellino contenente denaro e fotografie(circostanza rivelatasi falsa e per il quale La Monica è stato rinviato a giudizio per calunnia). Il 36enne di Macerata Campania denunciava anche il vicino dei coniugi che avrebbe cercato di aggredirlo con uno sfollagente.

I difensori degli imputati hanno sollevato dubbi in merito allo sfollagente utilizzato nell'aggressione, momenti poco chiari nei 3 filmati acquisiti, foto sparite(riguardano il matrimonio a cui erano stati gli imputati e sulle quali il pm si è riservato di verificare) . Si torna in aula nel mese di ottobre per l'escussione della moglie del poliziotto e la vicina.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Enzo Domenico Spina, Salvatore Piccolo (per gli imputati); Mariano Omarto per le costituite parti civili.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Picchiano poliziotto e moglie, la vittima in aula: "Colpito con un pugno in faccia"

CasertaNews è in caricamento