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Cronaca Sparanise

Mozzarella "tarocca", dipendente del caseificio indagato fa scena muta al processo

Al centro dell'udienza l'infortunio subito da un operaio all'interno dello stabilimento Cantile

I testimoni della difesa sfilano davanti ai giudici nel processo per la presunta frode alimentare - con alimenti nocivi messi in vendita, adulterazione della mozzarella di bufala, con il latte bufalino mischiato con quello vaccino e l'utilizzo di cagliate acquistate all'estero ma anche lesioni colpose per infortuni sul lavoro - a carico di 12 persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta sul Caseificio Cantile di Sparanise.

Stamattina si è svolta l'udienza a carico di Guido, Luigi Antonio e Pasquale Cantile; Assunta Di Caprio, di Carinola; dei veterinari Agostino Verde e Luigi Cammisa, di Aversa; Antonio Di Feo, di Guardia dei Lombardi; Giuseppina Genovese, di Agropoli; Luigi Bacco, di Agropoli; Ileana Micillo, di Sparanise; Paola Mormile, di Casal di Principe; e Amedeo Fasulo.

Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Stravino si sono presentati alcuni testimoni della difesa. Prima un dipendente dell'azienda che ha parlato dell'incidente avvenuto alla macchina cubettatrice (che taglia a cubetti il fiordilatte) ad un suo collega, riferendo, però, di non essere a conoscenza di eventuali manomissioni del macchinario.

Un altro operaio, invece, ha ammesso di "essere stato indagato nell'ambito dello stesso procedimento", anche se la sua posizione non è stata ancora definita, ma comunque ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Il processo è stato rinviato alla seconda metà di marzo per il prosieguo della lista dei testi della difesa. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Alessandro Diana, Giovanni Cantelli, Antonio Mirra, Giuseppe Stellato e Sgambato.

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