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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Processo Jackpot: 28 imputati verso la sentenza

Il business del gioco on line dei Casalesi: rischiano oltre due secoli di carcere

Manca solo la sentenza per definire il processo con rito abbreviato per l'operazione "Jackpot" che aveva consentito di ricostruire gli affari della fazione "Schiavone-Venosa" del clan dei Casalesi soprattutto nel gioco on line e nell'imposizione di apparecchiature videopoker.

Stamattina il gup Marcopito del tribunale di Napoli ha rinviato per emettere la sentenza alla metà di febbraio. Sono 28 le persone che sono finite alla sbarra, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, ricettazione, intestazione fittizia di beni, spaccio di droga, estorsioni, tra cui anche quelle ad alcune prostitute operanti sul litorale domitio. Il pubblico ministero nei mesi scorsi aveva richiesto ben 26 condanne e due assoluzioni per un totale complessivo di circa due secoli di carcere per gli imputati.

Il pm della Dda, in particolare, aveva chiesto: 20 anni per Giuseppe Verrone, 16 anni per Giuliano Venosa, 18 anni per Angelo D'Errico, 10 anni per Salvatore Cantiello; 4 anni per Antonio Cantiello; 4 anni per Anna Cerullo; 8 anni per Giuseppe Bianchi; 4 anni per Silvana Venosa; 10 anni per Dionigi Pacifico; 4 anni per Ettore Pacifico; 10 anni per Augusto Bianco; 4 anni per Anna Cammisa; 12 anni per Teresa Venosa; 4 anni per Angelina Simonetti; 5 anni per Antonio Venosa; 7 anni per Francesco Esposito; 15 anni per Salvatore Rossi; 8 anni per Angelo Mennillo; 14 anni per Gennaro D'Ambrosio; 12 anni per Massimiliano D'Ambrosio; 12 anni per Pasquale Picone; 12 anni per Salvatore Frattoluso; 5 anni per Juri La Manna; 12 anni per Angelo Prece; 12 anni per Mario Pinto; 12 anni per Vittorio Pellegrino. Chiesta l'assoluzione per Raffaele Micillo e Mario Bianco.

Nel collegio difensivo fa parte, tra gli altri, l'avvocato Mirella Baldascino.

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