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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Casapesenna

Soldi di Zagaria, scontro tra difesa e pm sulla consegna 'a tempo' di Inquieto

Gli avvocati: "Procedura non idonea". La Procura: "Chiesta una proroga di 6 mesi alla Romania"

La consegna per 6 mesi di Nicola Inquieto alla magistratura italiana non è giuridicamente idonea a far sostenere regolarmente il processo in Italia. E' stata questa l'eccezione preliminare mossa dal collegio difensivo composto dagli avvocati Giuseppe Stellato e Nicola Marino nella prima udienza, di fatto, del processo a carico dell'imprenditore di Casapesenna, accusato di far parte del clan guidato da Michele Zagaria ed in particolare di aver riciclato i soldi del capoclan nelle sue attività imprenditoriali a Pitesti.

In pratica, secondo quanto sostenuto dai difensori, parte del reato sarebbe stato commesso proprio in Romania e per potersi fare il processo in Italia è necessario che l'imputato stia in Italia e quindi la consegna "temporanea", concessa dall'autorità giudiziaria romena, non sarebbe idonea per il corretto svolgimento del processo. Insomma il processo rischia di arenarsi per l'impossibilità dell'imputato di assistere alle udienze una volta scaduti i termini della consegna "a tempo".

Istanza a cui si è opposto il pm della Dda che ha parlato di una richiesta già avanzata all'autorità romena per una proroga di ulteriori sei mesi della consegna di Inquieto. Il giudice si è riservato e deciderà sulla questione nell'udienza fissata fra una settimana.

Ma nemmeno in questo caso i tempi potrebbero bastare a garantire all'imputato il suo diritto ad assistere al processo. Il dibattimento si preannuncia piuttosto lungo anche in considerazione dei diversi collaboratori di giustizia da sentire e della corposa lista testi della difesa con 256 persone chiamate in tribunale. 

Presenti, infine, in aula anche gli avvocati praticanti Luigi Conte e Francesco Angelino.

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