rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

Processo a don Michele, colpo di scena: il testimone non può deporre perché "indiziato"

Per i giudici il sostituto commissario ha omesso di denunciare. Sarà sentito assistito da un avvocato

Un altro funzionario del commissariato di Maddaloni è indiziato per omessa denuncia in merito alla vicenda di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna, che ha coinvolto anche il dirigente di polizia Luigi Schettino. E' quanto hanno messo nero su bianco i giudici del collegio di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal giudice Francica, che hanno rinviato l'escussione del sostituto commissario a settembre, quando verrà ascoltato assistito da un difensore di fiducia. 

Nel corso dell'udienza celebrata oggi è stato prima ascoltato il soprintendente del commissariato di Chiaiano che ha raccolto l'esposto presentato dalla sorella della ragazzina vittima della brutalità dell'ex prete e che ha subito lesioni ad un orecchio durante i riti esorcistici dal sapore medievale. Il poliziotto ha spiegato come la ragazza si recò in commissariato presentando un esposto per denunciare lo stato di soggezione della sorella e dei suoi genitori nei confronti del sacerdote. Erano soggiogati al punto da interrompere le cure mediche per affidarsi esclusivamente alle pratiche di liberazione dal demonio esercitate dal prete. Nel corso della denuncia, però, la ragazza non avrebbe mostrato video o parlato di episodi di violenza. 

Successivamente è stata la volta del sostituto commissario del commissariato di Maddaloni. Prima della sua testimonianza l'avvocato Carlo De Stavola, difensore di Schettino, ha sollevato, partendo dalla sentenza delle Sezioni Unite sul caso Mills, l'eccezione che non si trattasse di un testimone "puro" e che andasse sentito con le garanzie previste dalla legge. Circostanza a cui si sono opposti i pubblici ministeri Pannone e Di Vico. I giudici, però, hanno accolto l'istanza sottolineando, nella loro ordinanza, il fatto che il poliziotto fosse stato presente nel corso del colloquio tra Schettino e la ragazza, come si evince dalla relazione di servizio, pur riferendo della vicenda solo dopo che lo scandalo era scoppiato. Pertanto il sostituto commissario avrebbe dovuto essere indagato per omessa denuncia, reato connesso a quello contestato a Schettino. I giudici hanno disposto, dunque, l'escussione assistita con un legale di fiducia. 

Il processo riprenderà alla fine di settembre. Nel collegio difensivo sono impegnati anche gli avvocati Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia, Camillo Irace e Maurizio Zuccaro. Barone risponde anche di violenza sessuale nei confronti di altre due adepte che si sono costituite parte civile assistite dagli avvocati Rossella Calabritto e Luigi Mordacchini. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo a don Michele, colpo di scena: il testimone non può deporre perché "indiziato"

CasertaNews è in caricamento