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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere / Via dei Romani

Zio e nipote uccisi nella faida di camorra, processo alle battute finali

E' stata chiusa l'istruttoria dibattimentale per l'omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco. Pm e legali si avviano alle conclusioni

Si avvia alla conclusione il processo che si sta celebrando in Corte d’Assise a Santa Maria Capua Vetere per il duplice omicidio di Sebastiano Caterino e di suo nipote Umberto De Falco, avvenuto il 31 ottobre 2003 in via dei Romani, a Santa Maria Capua Vetere. Dinanzi alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Roberto Donatiello con a latere Honoré Dessì, sono finiti Corrado De Luca, luogotenente del boss Antonio Iovine, accusato di concorso esterno in omicidio poiché avrebbe preso parte ad un appostamento finalizzato ad eliminare Sebastiano Caterino, e la famiglia Moronese (Sandro, Agostino e Raffaelina Nespoli) che avrebbe fornito al gruppo di fuoco la propria abitazione per compiere il duplice omicidio. E’ stata conclusa l’istruttoria dibattimentale. Si torna in aula nel mese di gennaio per la requisitoria del sostituto procuratore Simona Belluccio della Dda di Napoli e le discussione dei legali.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, verso le 11:40 del 31 ottobre del 2003 vennero crivellati con 50 colpi di arma da fuoco Sebastiano Caterino e suo nipote Umberto De Falco a bordo di una Volkswagen Golf GTI condotta da Caterino. La marcia della vettura venne arrestata da due Alfa Romeo, una guidata da Enrico Martinelli e l'altra a bordo della quale c'era il commando killer a cui avrebbero preso parte Pasquale Spierto e Bruno Lanza (che hanno proceduto con rito abbreviato) che esplose 50 colpi di arma da fuoco (37 proiettili calibro 5,56 e 13 calibro 12) all'indirizzo delle vittime. Per Caterino non ci fu scampo: morì crivellato di colpi. Il nipote Umberto De Falco venne ferito gravemente per poi morire qualche ora dopo l'agguato in ospedale. L'ordine di condanna a morte per Sebastiano Caterino e suo nipote arrivò dalla cupola casalese, ovvero da Antonio Iovine, Michele Zagaria, Giuseppe Caterino, Francesco Schiavone alias Cicciariello, che hanno proceduto per la medesima imputazione con rito abbreviato insieme a Giuseppe Misso, Nicola Panaro, Bruno Lanza, Enrico Martinelli, Claudio Giuseppe Virgilio.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Raimondo, Giuseppe Stellato, Domenico Della Gatta per gli imputati; Giuseppe Conte, Carlo Iorio, Mauro Iodice, Luigi Trocciola per le costituite parti civili.

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