Venne trovato con una pistola pronta a sparare nella sua auto, un'Alfa 147. Per questo è stato condannato in via definitiva N.O., 38 anni di San Cipriano d'Aversa. 

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il suo ricorso volto ad ottenere il riconoscimento delle attenuanti generiche per l'accusa di ricettazione e detenzione illegale di una pistola 9x21, risultata oggetto di furto. Alla base delle doglianze dell'imputato l'atteggiamento collaborativo dallo stesso tenuto nell'ambito di un altro procedimento, per la rapina ad un supermercato di Casal di Principe commessa proprio utilizzando quella pistola, in cui il 38enne avrebbe anche fornito i nomi dei suoi complici. 

Quando venne beccato dai carabinieri con la pistola, sostiene il suo difensore, il 37enne avrebbe anche confessato. Per i giudici però quella confessione fu "di circostanza", provocata dalla perquisizione dei carabinieri nei suoi confronti. Inoltre avrebbe anche mentito, riferendo di non essere a conoscenza del fatto che l'arma fosse pronta a fare fuoco. Alla luce di ciò la Suprema Corte ha dichiarato l'inammissibilità del suo ricorso condannandolo al pagamento delle spese processuali e della somma di 3mila euro in favore della Cassa delle Ammende.