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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Alife

Piazza di spaccio nelle palazzine: chiesto oltre un secolo per 9

Mano pesantissima del pubblico ministero nel processo al gruppo Fargnoli

Oltre un secolo di carcere nei confronti del gruppo Fargnoli di Alife che gestiva una fiorente attività di spaccio, con telecamere in stile "Gomorra", nella zona matesina. 

Il pubblico ministero Gerardina Cozzolino, in sostituzione del titolare della Dda Fabrizio Vanorio,al termine della sua requisitoria pronunciata dinanzi al gup Di Palma del tribunale di Napoli, ha invocato: 18 anni ciascuno per Robert Fargnoli e sua moglie Maria Assunta Di Chello; 12 anni a testa per Robert Junior Fargnoli, Maurizio Nardelli, Cristian Nardelli e Raffaele Riccardo, quest'ultimo di Frignano, ritenuto essere il canale di rifornimento della droga. Otto anni sono stati chiesto per Giuseppina Teti mentre 7 anni e 4 mesi è stata la richiesta per Filomena Marcello e Loredanda Lombardi. Il processo adesso riprenderà alla metà di gennaio quando prenderanno la parola i difensori degli imputati. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe De Lucia, Sorbo e Raucci.

L'indagine aveva permesso di smantellare una piazza di spaccio ad Alife, presso la palazzina delle case popolari occupata dai Fragnoli. Qui Robert Fargnoli e sua moglie Di Chello continuavano a svolgere traffici di sostanze stupefacenti seppur sottoposti al regime degli arresti domiciliari per precedenti delitti specifici, era sempre garantita la presenza di uno dei componenti della famiglia che poteva soddisfare le notevoli richieste di stupefacenti avanzate dagli acquirenti, i quali solitamente risultavano essere già noti tossicodipendenti. Nella medesima abitazione veniva anche effettuata la preparazione del crack, mediante un processo di lavorazione della cocaina.

Ad occuparsi dello spaccio al dettaglio, invece, Maurizio Nardelli, Robert Junior Fargnoli, Cristian Nardelli, Loredana Lombardi, Giuseppina Teti, Filomena Marcello e due minorenni, tutti incaricati di ricevere le direttive dai dirigenti della struttura, di occuparsi del trasporto delle sostanze stupefacenti e di procedere alle cessioni al dettaglio.
 

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