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Cronaca

Permessi illegali, condannati imprenditore ed ex dirigente del Comune

Un anno a testa per Capacchione e Sorbo, 25 giorni di arresto per Folco. Giudici in mascherina per la sentenza

Arriva la condanna per l'ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo, per l'imprenditore Salvatore Capacchione e per il professionista Amato Folco. La sentenza è stata pronunciata nel corso del pomeriggio di oggi, 12 marzo. 

Il collegio presieduto dal giudice Roberto Donatiello, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha condannato Sorbo e Capacchione alla pena di un anno di reclusione ciascuno. Venticinque giorni di arresto e 25mila euro di ammenda per Amato Folco, che rispondeva solo di lottizzazione. Per Folco e Capacchione il giudice ha concesso il beneficio della sospensione della pena. Disposta la confisca dei beni in sequestro.

Pene più lievi, dunque, rispetto alle richieste del pm che aveva invocato 2 anni e 8 mesi per Sorbo e Capacchione. Hanno retto, sia pur in parte, le tesi dei difensori degli imputati, gli avvocati Gennaro Iannotti e Bernardino Lombardi. 

Secondo l'accusa il permesso, il cui iter fu bollato dalla Procura come “farraginoso e inconsueto”, autorizzava la Planta Global srl a realizzare un intervento di edilizia residenziale convenzionata nell'ex area Saint Gobain a Caserta. In particolare l'autorizzazione riguardava la realizzazione di 4 grossi fabbricati composti da 304 alloggi, oltre a negozi e uffici, nonché due piani interrati destinati ai parcheggi. Per gli inquirenti il permesso a costruire rilasciato a Capacchione non solo violava gli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale come il Piano regolatore comunale e il Piano del Consorzio Asi (Area Sviluppo Industriale) della Provincia di Caserta, ma era illegittimo, in quanto rilasciato da un dirigente – Carmine Sorbo – non competente. 


 

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