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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Pen drive sparita dal covo di Zagaria: "Condannate il poliziotto a 7 anni"

Il pm della Dda Maurizio Giordano ha invocato una pena durissima per Oscar Vesevo: "L'accusatrice Massa è credibile"

Sette anni. Questa la richiesta di pena nei confronti di Oscar Vesevo, il poliziotto accusato di aver fatto sparire una pen drive dal covo di via Mascagni a Casapesenna - di recente abbattuto - dopo l'arresto del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria. 

La requisitoria

Lunghissima la requisitoria del pubblico ministero della Dda Maurizio Giordano che davanti al collegio presieduto dal giudice Nigro, del tribunale di Napoli Nord, ha sviscerato la vicenda non senza colpi di scena. Per il pm Rosaria Massa, che con il marito Vincenzo Inquiero si sarebbe occupata di ospitare il boss latitante fino al 2011, è credibile. Le sue dichiarazioni sarebbero riscontrate dal contesto, in cui sono avvenute. All'esito della requisitoria, conclusa poco dopo le 16,30, il pm ha chiesto 7 anni per Vesevo, all'epoca dei fatti in servizio alla Questura di Napoli, con la contestazione dell'aggravante mafiosa per quasi tutti i capi d'imputazione ad eccezione di quello di truffa in danno di 5 persone e relativa all'acquisto di immobili (le vittime si sono costituite parte civile con l'avvocato Vittorio Giaquinto).

L'accusa

Per l’accusa Vesevo, difeso dall'avvocato Giovanni Cantelli, si sarebbe impossessato del supporto per poi rivenderlo. La persona che, secondo la Dda, avrebbe acquistato il supporto per 50mila euro da Vesevo è stato assolto da questa specifica accusa in un altro processo già celebratosi.  Ad accusare Vesevo soprattutto Rosaria Massa, moglie di Vincenzo Inquieto: i due coniugi ospitarono Zagaria nel covo in via Mascagni a Casapesenna dove fu stanato. Massa, nella testimonianza resa ad inizio 2021, riferì che il giorno della cattura di Zagaria vide Vesevo che prendeva la pen drive ma aggiunse che la stessa non era del boss ma di proprietà della figlia e che all’interno vi erano solo foto, musica e documenti. La pendrive, per la Dda, sarebbe stata rivenduta. Si torna in aula la prossima settimana per l'arringa del difensore Cantelli. 

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