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Cronaca Casapesenna

La pen drive di Zagaria scomparsa dal covo, ufficiale del Ros testimone al processo contro poliziotto

Vesevo accusato di aver fatto sparire il supporto informatico dal covo di via Mascagni

E’ stato ascoltato l’ufficiale del Ros dei carabinieri che ha sottoscritto l’informativa confluita nell’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nell’udienza del processo che si sta svolgendo al tribunale di Napoli Nord ad Aversa a carico del poliziotto Oscar Vesevo, accusato di aver fatto sparire la pen drive del boss Michele Zagaria dal covo di via Mascagni a Casapesenna dove il capoclan dei Casalesi fu arrestato il 7 dicembre 2011. Vesevo, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, è imputato per peculato e corruzione con l’aggravante mafiosa, e di accesso abusivo ai sistemi informatici. L’indagine su Vesevo era partita dopo l’arresto del boss Michele Zagaria; per gli inquirenti, nella pen drive, un supporto incastonato in un ciondolo a forma di cuore della Swarovski, ci sarebbero stati i segreti del boss. Nei mesi scorsi era stato assolto, sempre nell’ambito dell’inchiesta sulla pen drive, l’imprenditore Orlando Fontana, ritenuto colui che avrebbe acquistato per 50 mila euro la pennetta. Per i giudici non fu raggiunta la prova dell’acquisto. La prossima udienza è stata fissata per il 24 febbraio, quando saranno sentiti il perito per le trascrizioni delle telefonate intercettate e altri ufficiali di polizia giudiziaria.

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