Patenti comprate, il ‘sistema’ dell’ex vice sindaco: dentro funzionari corrotti, autoscuole e sostituti
Ruoli e funzioni dell'organizzazione guidata da 'Silvano' e dal direttore della Motorizzazione Aurilio
Quattro gestori di autoscuole, membri di commissioni di esame, il direttore della Motorizzazione civile di Caserta, ricettori di clienti e il ‘sostituto’ dei candidati. Sono gli indagati finiti in manette nell’inchiesta sulle ‘patente facili’ fornite dietro il pagamento di cifre fino ai 4mila euro da una associazione a delinquere sgominata dalla Squadra Mobile di Caserta.
IL VIDEO - ESAMI PILOTATI
A capo c’erano Silvestro Ferraro, ex vice sindaco di Capodrise e proprietario di fatto dell’autoscuola ‘Silvano’ di Marcianise, oltre al direttore della MTCT Gaetano Aurilio. Ferraro, già arrestato nel 1985 a Cassino per gli stessi reati, si faceva ‘aiutare’ dal fratello Donato e dal nipote Giuseppe, oltre alla coppia formata da Franco e Vincenzo Di Dio. I due, finiti in carcere, erano i titolari dell’autoscuola ‘San Francesco’ di Maddaloni, secondo la Procura però ero proprio Ferraro il reale proprietario dell'impresa.
FINO A 2500 EURO PER UNA PATENTE
Nel gruppo c’erano anche due commissari d’esame corrotti, Raffaele Longobardi e Antonio Barbato, oltre al recettore di clienti stranieri e nel nord Italia Xhoni Malaj, albanese 41enne.
In manette infine sono finiti Francesco Arpino e Pasquale Fusco, entrambi proprietari di autoscuole compiacenti, e Francesco Iadicicco, il pluripatentato che sostituiva durante gli esami i candidati che pagavano per la ‘patente facile’.
Complessivamente sono 49 gli indagati nell'inchiesta della Procura: tra quelli a piede libero figurano anche alcuni minorenni e i loro genitori, accusati di aver pagato per consentire ai figli figli di ottenere l'agognata licenza di guida.