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Cronaca

Ferragosto, turni massacranti e ferie. Ospedali al collasso. "Perdiamo 500 posti letti"

La denuncia del coordinatore regionale di NurSind Campania: "Si intervenga subito"

La carenza di personale medico, infermieristico e socio-sanitario è un problema acuto, reso ancora più evidente durante il periodo di Ferragosto. Le ferie dei dipendenti e la mancata pianificazione per la distribuzione delle risorse sono tra le principali cause. Questo si traduce in turni intensi per garantire l'assistenza, con carichi di lavoro ristrutturati che comportano più ore di servizio e meno tempo di riposo. Sebbene l'emergenza sia particolarmente evidente al pronto soccorso dell'ospedale di Caserta, i problemi sono in realtà il risultato di carenze strutturali e distribuzioni del personale senza una strategia precisa. A ciò si aggiunge un minore interesse verso le strutture sanitarie pubbliche, a favore di quelle private accreditate che offrono stipendi più alti e turni meno gravosi.

L'ospedale di Caserta è un punto critico, ma i problemi si estendono a tutto il sistema sanitario. La mancanza di un tavolo istituzionale regionale per l'analisi dell'assistenza sanitaria è un ostacolo. Secondo Antonio Eliseo, coordinatore regionale di NurSind Campania, "le emergenze non sono solo legate alle ferie estive, ma si verificano anche a gennaio, febbraio e in ogni mese dell'anno". Questo sistema spinge le risorse umane e professionali migliori a cercare impieghi nel settore privato, abbandonando quello pubblico.

La carenza di personale è più evidente durante l'agosto, ma la sfida sta anche nell'efficiente utilizzo di quelle risorse già esistenti. Ad esempio, mancano infermieri al pronto soccorso, uno dei quali è stato assegnato alle attività in camera mortuaria dell'ospedale di Piedimonte Matese. Un altro caso problematico riguarda le otto ostetriche assegnate all'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca e utilizzate per coprire i turni all'ospedale di Piedimonte Matese.

Questi problemi di distribuzione delle risorse potrebbero persistere. Mentre le strutture pubbliche soffrono di una costante riduzione dell'offerta di assistenza sanitaria, i pazienti oncologici spesso si rivolgono al settore privato, pagando per evitare le lunghe attese nelle strutture pubbliche. Ma è l'intero sistema sanitario provinciale di Caserta che riflette la crisi che colpisce l'intera regione.

La provincia di Caserta dispone teoricamente di 1083 posti letto nelle strutture pubbliche, ma solo circa 600 sono realmente disponibili. Inoltre, il nuovo ospedale del Policlinico, previsto dalla posa della prima pietra nel lontano 1998, è ancora in fase di costruzione. La situazione mette in luce l'urgente necessità di riforme e investimenti per garantire un'assistenza sanitaria adeguata e di qualità ai cittadini.

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