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Cronaca Villa di Briano

Documenti falsi per i clandestini: 56enne rimpatriato dopo l’indagine

L'uomo intercettato nell'ambito dell'operazione 'Mosaico' della Digos finalizzata a ricostruire la rete relazionale riconducibile al noto terrorista Anis Amri

Questa mattina è stato eseguito, nei confronti di Mohamed Baazaoui, il provvedimento di accompagnamento alla frontiera adottato dal questore della provincia di Caserta in esecuzione del decreto di espulsione del prefetto Raffaele Ruberto.

L'uomo, accompagnato dal personale della locale Questura presso lo scalo aeroportuale di Roma-Fiumicino, è stato imbarcato alla volta di Tunisi con volo Alitalia AZ 0864 K delle ore 9,06. Mohamed Baazaoui, noto anche come Mohamed Baazaoui Ben Amor, 56enne cittadino tunisino residente a Villa di Briano, entrato in Italia la prima volta il 10 agosto del 1992, è emerso nell’ambito delle indagini finalizzate a ricostruire la rete relazionale riconducibile al noto terrorista tunisino Anis Amri (ritenuto responsabile dell’attentato del 2016 a Berlino e ferito a morte durante un controllo di polizia a Milano) durante la sua permanenza in Italia.

Mohamed Baazaoui, unitamente ad altri componenti della rete, è stato destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguito il 29 marzo 2018, poiché ritenuto componente di un sodalizio criminale dedito alla falsificazione di documenti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo stesso è stato bloccato dal personale della Digos della Questura di Caserta nella zona di Frignano e condotto presso l’Ufficio Immigrazione per espletare gli accertamenti di rito.

L’indagine costituisce lo sviluppo di un filone attraverso cui si è giunti all’individuazione dell’esistenza di un’organizzazione criminale transnazionale, completa in tutte le sue ramificazioni, nell’ambito della quale sono state individuate ed identificate altre persone allo stesso modo coinvolte nelle illecite attività. Si è inoltre rilevato che, nonostante le azioni di contrasto effettuate nei loro confronti, i soggetti hanno comunque perseverato nella consumazione dei reati. Intanto continua l’attività di monitoraggio da parte degli investigatori dell’Ufficio Digos della locale Questura al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del terrorismo interno ed internazionale.

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