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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Teverola

Muore a 32 anni schiacciato da un muro, in sei sotto processo

Il consulente della Procura: "Procedure di posa in opera non codificate nei piani di sicurezza"

Una procedura non codificata nei piani di sicurezza dell'azienda. E' quanto ha detto il consulente della Procura Ciarleglio nel processo per la morte di un operaio a Teverola e che vede alla sbarra sei persone, tra dirigenti e tecnici, di un'azienda che si occupa di prefabbricati.

L'udienza si è celebrata oggi alla sezione distaccata di Caserta del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L'incidente di cui al processo si verificò nel 2009 quando a Teverola perse la vita il 32enne di Teramo Gianluca Bonfini, operaio della ditta Zecca Sud.

Bonfini morì schiacciato da un pannello in cemento di circa 2 tonnellate. "Non risultano agli atti procedure per la posa in opera del pannello - ha spiegato Ciarleglio - La procedura utilizzata (in maniera empirica nda) consisteva nel fissare il pannello a una struttura metallica attraverso morsetti. Solo una volta dopo che il pannello era in asse venivano allentati i morsetti e rimosso il cavalletto che sorreggeva la struttura". Una procedura che però "non era codificata nel Pos", ha concluso il perito.

La società stava svolgendo i lavori in subappalto quando crollò il pannello. In udienza è stato escusso anche un altro operaio, collega di lavoro del ragazzo morto. "Seppi dopo l'incidente che una delle deu morse metalliche era stata rimossa prima che il pannello fosse in asse. Poi ci fu il crollo". Il processo è stato poi rinviato.

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