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Cronaca Casapesenna

Duplice delitto di camorra: killer in silenzio davanti al giudice

Dell'Aversano si è avvalso della facoltà di non rispondere alle accuse

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Cristofaro Dell'Aversano, accusato del tentato omicidio di Raffaele Della Volpe e dell'omicidio di Nicola Villano avvenuto nel 2001 a San Marcellino nell'ambito della faida di camorra.

Dell'aversano, accompagnato dal suo legale Paolo Caterino, si è presentato dinanzi al giudice all'interno del carcere di Terni, dove si trova ristretto per altre cause. Ha scelto la strada del silenzio dopo l'ordinanza di custodia cautelare notificatagli in cella qualche giorno fa. Come lui nella giornata di ieri avevano fatto scena muta il boss Michele Zagaria Vincenzo Conte, alias naso e cane. Nell'inchiesta è indagato anche Claudio Giuseppe Virgilio.

Gli accertamenti condotti hanno consentito di appurare che gli allora latitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria avevano stabilito che Raffaele Della Volpe, capo zona su Aversa, doveva essere eliminato poiché aveva costituito un suo gruppo criminale che aveva cominciato a muoversi in autonomia, omettendo di versare al clan dei casalesi il provento delle estorsioni. In tale contesto, venne organizzato un gruppo di fuoco che, il 20 luglio 2001, dopo aver incrociato ad Aversa l’auto su cui viaggiava Della Volpe, aprì il fuoco, ma la vittima riuscì a scampare all’attentato anche perché i killers non proseguirono nell’azione delittuosa in quanto notarono la presenza in macchina della moglie e della figlia di pochi mesi.

Dopo poco il gruppo criminale, avendo riconosciuto Nicola Villano (ritenuto vicino a Della Volpe) in un autolavaggio di San Marcellino, durante il tragitto di ritorno verso San Cipriano d’Aversa, hanno esploso nei suoi confronti numerosi colpi di arma da fuoco, uccidendolo.

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