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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Mamma uccisa: giallo su un capello trovato nella sua mano

Il consulente della difesa: "Katia aggredita alle spalle con una corda"

Un capello in una mano. E' quanto rinvenuto nel corso dell'autopsia effettuata sul corpo di Katia Tondi, la mamma uccisa a San Tammaro nel 2013. Il dettaglio è stato riferito dal medico legale Giuseppe De Rosa, nominato dalla difesa di Emilio Lavoretano, il marito di Katia, sotto processo con l'accusa di omicidio. 

Il consulente tecnico di parte, escusso stamattina nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Napoletano, ha riferito anche dell'autopsia svolta sul corpo della povera Katia. "All'interno della mano la donna aveva un suo capello", ha detto De Rosa che ha azzardato un'ipotesi di ricostruzione del delitto. "Katia Tondi è stata aggredita alle spalle. Ha lottato per cercare di liberarsi e con una mano si è afferrata i suoi capelli tra cui quello che poi è stato ritrovato durante l'autopsia". Nel corso della colluttazione la donna si sarebbe anche ferita al naso, secondo la ricostruzione del perito.

Infine il consulente ha parlato anche dell'arma del delitto, secondo la Procura un laccio porta badge, che sarebbe non compatibile con i segni trovati sul collo della vittima. "I segni sono più compatibili con una corda", ha spiegato De Rosa in aula evidenziando come sulla gola di Katia fossero presenti due solchi. 

Il processo è stato rinviato fra due settimane quando sarà Emilio Lavoretano, difeso dall'avvocato Natalina Mastellone, ad essere ascoltato dai magistrati. I familiari di Katia si sono costituiti parte civile con gli avvocati Gianluca Giordano e Santoro

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