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Cronaca Parete

Ucciso e fatto a pezzi, Guarente pronto a fare i nomi dei complici

La famiglia di Vincenzo Ruggiero attende ancora i resti del ragazzo per svolgere i funerali

Ciro Guarente potrebbe “vuotare il sacco” sui nomi dei suoi complici per l’omicidio dell’attivista gay Vincenzo Ruggiero. L’ex marinaio di Napoli, in carcere perché ritenuto colpevole della morte del 25enne di Parete, ucciso ad Aversa e fatto a pezzi in un garage di Ponticelli, ha chiesto infatti di essere sentito dai magistrati.

La richiesta è arrivata dai suoi avvocati dopo la chiusura delle indagini della procura di Napoli Nord, che gli contesta il reato di omicidio premeditato e vilipendio di cadavere. Un interrogatorio in cui Guarente potrebbe rivelare i nomi dei suoi complici. Per l’efferato delitto di Vincenzo è indagato anche il pregiudicato napoletano Francesco De Turris, che avrebbe fornito all’ex marinaio l’arma utilizzata per uccidere Ruggiero nell’appartamento di via Brancaccio ad Aversa.

Il movente del brutale omicidio è da ricercare nella gelosia: Ciro Guarente avrebbe ucciso Vincenzo perché mal sopportava la convivenza con la sua ex fidanzata, la transessuale Heven Grimaldi. A 11 mesi dalla  tragedia la famiglia di Vincenzo non ha ancora potuto dare una degna sepoltura al ragazzo, alcuni dei suoi resti non sono stati ancora trovati.

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