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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Parete

"Fine pena mai" per il killer di Vincenzo Ruggiero

Il giudice ha inflitto l'ergastolo a Ciro Guarente per l'omicidio del 25enne

Fine pena: mai. Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Napoli Nord ha confermato l'ergastolo per Ciro Guarente, l'ex cuoco della marina militare, che un anno fa ha ucciso, fatto a pezzi e sciolto nell'acido Vincenzo Ruggiero, il 25enne attivista gay di Parete.

Il giudice Finamore ha confermato l'istanza del pubblico ministero Petronella che aveva invocato la pena massima per Guarente, reo confesso del delitto, proprio per l'efferatezza dell'omicidio. Le attenuanti invocate dal difensore dell'imputato Dario Cuomo, per la confessione resa e per il rito scelto, non sono state concesse.

L'omicidio di Vincenzo Ruggiero fu particolarmente efferato. Quella sera del 7 luglio dell'anno scorso Guarente si presentò nell’appartamento di Aversa, dove Vincenzo abitava con la bella trans Heven Grimaldi (legata da una relazione proprio a Guarente) per un chiarimento con Vincenzo, terminato in una lite che provocò la morte del 25enne che venne fatto sparire.

Quello di Vincenzo doveva sembrare un “allontanamento volontario”. Poi, il 29 luglio, il macabro ritrovamento dei resti di Ruggiero in un garage di via Scarpetta a Ponticelli, una volta adibito ad autolavaggio. Il cadavere era stato sezionato, cosparso di acido muriatico e in parte occultato sotto uno strato di cemento fresco.

Per questi fatti è a processo anche Francesco De Turris, che ha scelto il rito ordinario, dal quale Guarente avrebbe acquistato l'arma con cui uccise Ruggiero.

Arriva la giustizia, insomma, a distanza di un anno dal delitto ed a pochi mesi dai funerali del 25enne, celebrati solo a luglio di quest'anno dopo che la procura ha liberato ciò che restava del suo corpo. 

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