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Cronaca Marcianise

Omicidio per le affissioni elettorali: due killer dei Belforte confessano

Della Ventura e Bruno ammettono. Abbreviato per Mimì Mazzacane e sua moglie per il delitto dell'amante del boss

Arriva la confessione in aula dell'omicidio di Antonio Piccirillo, il netturbino eliminato nel marzo 1996 dai sicari del clan Belforte nell'ambito di una disputa sulle affissioni elettorali a Caserta. Stamattina nel corso dell'udienza preliminare, celebrata a Napoli dinanzi al giudice Di Palma, i responsabili del delitto Antonio Bruno ed Antonio Della Ventura hanno ammesso le proprie responsabilità in merito all'omicidio. I due hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato. 

Processo con abbreviato anche per Domenico Belforte e sua moglie Maria Buttone, accusati dell'omicidio di Angela Gentile, la donna che avrebbe avuto una relazione con il boss e che per questo venne eliminata. Abbreviato anche per Alessandra Golino, 32enne convivente di Salvatore Belforte, figlio di Domenico. Insieme alla Buttone avrebbe obbligato due imprenditori a pagare il pizzo, circa 8mila euro, in occasione del Natale del 2016. Una seconda estorsione da mille euro sarebbe avvenuta ai danni di una agenzia di pompe funebri.

Dopo l'ammissione del rito abbreviato il processo è stato aggiornato all'inizio di febbraio quando prenderà la parola il pubblico ministero per la sua requisitoria. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Massimo Trigari, Michele Di Fraia, Giovanni Abet ed Alessandro Barbieri

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