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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Pastorano

Ucciso con 30 coltellate la sera di Pasqua: le intercettazioni entrano nel processo

Affidato l'incarico al perito per trascrivere il materiale captato dagli inquirenti

Affidato l'incarico al perito per le trascrizioni del materiale captato. È quanto disposto nel corso dell'udienza celebrata in Corte d'Assise presieduta dal giudice Roberto Donatiello, con a latere Honoré Dessi, nel processo che vede imputato Ihor Varvachyn, 50enne ucraino, accusato dell'efferato omicidio dell'amico e connazionale Pavlo Zapprozhets, 47enne, ucciso con 30 coltellate la sera di Pasqua dell'anno scorso all'interno di un container sito in un fondo presso il New Village Dog in località Canale a Pastorano. Si torna in aula nel mese di ottobre per l'escussione di ulteriori testi della Procura.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti all'interno del container dove viveva Ihor Varvachyn in quanto custode del canile giaceva senza vita il corpo dell'amico e connazionale Pavlo Zapprozhets. Era a pancia in giù con le gambe incrociate e le punte dei piedi distese giacché era senza scarpe con il volto rivolto verso l'ingresso del container in una pozza di sangue. Presentava numerose ferite da arma da taglio ed il lobo dell'orecchio sinistro tagliato oltre che una profonda lesione al capo sul lato sinistro.

C'era sangue ovunque. Un elettrodomestico sito all'interno del container ne era intriso tanto da riuscire a stento a scorgerne le parti metalliche. All'interno della cucina i militari rinvennero un coltello da cucina nel lavello semi immerso lungo circa 30 centimetri tra manico sporco di sangue e lama. Nel lavabo galleggiavano residui organici tra quelli di cibo. A terra i carabinieri ritrovarono tre pentole di cui alcune con il fondo divelto e sporche di sangue.

L'imputato quando sopraggiunsero i carabinieri disse di esser ferito, che aveva avuto una colluttazione con la vittima e che un'altra persona si era allontanata. I sanitari del 118 che accorsero constatarono il decesso della vittima ed appurarono che l'imputato non aveva lesioni ma venne comunque trasportato presso il presidio ospedaliero di Sessa Aurunca per accertamenti.

A seguito dei controlli e rilievi dei Ris del comando provinciale di Caserta si escluse la presenza di un'altra persona ed il racconto dell'imputato è stato considerato un tentativo di depistaggio. Riguardo la serata del 17 aprile 2022, come ricostruito dai carabinieri, i due connazionali avevano deciso di festeggiare insieme Pasqua proprio nel container dove Ihor Varvarchyn viveva in qualità di custode del canile. Complice l'alcol presumibilmente riemersero vecchi rancori e tra i due nacque un diverbio degenerato nel sangue. Pavlo venne prima tramortito con una padellata alla testa da Ihor, cadde a terra e mentre era in posizione prona venne colpito da 30 fendenti con un coltello da cucina con lama di 10 centimetri su tutto il corpo. I fendenti si concentrarono all'addome e al torace. Alcune coltellate provocarono la lesione del lobo inferiore del polmone sinistro e la lesione della parete cardiaca in corrispondenza del ventricolo sinistro. Lesioni quest'ultime che provocarono alla vittima uno shock ipovolemico di natura emorragica che portò ad una insufficienza cardiaca acuta e ciò ne determinò il decesso. 

I familiari della vittima costituitisi parti civili sono difesi dagli avvocati Francesco Parente e Debora De Maio. L'imputato è assistito dagli avvocati Giulia Tescione e Antonio Antinucci.

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