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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Dragoni

Ucciso e fatto sparire, il memoriale 'inutilizzabile' rispunta in formato digitale

L'appunto di Carini su un incontro con Ottaviani venne consegnato ai carabinieri ma il meccanico non era indagato. Ora entra nel fascicolo nella sua versione informatica

Il memoriale di Alfredo Carini 'eliminato' in forma cartacea rispunta nel processo in formato digitale. E' quanto accaduto nel corso dell'udienza sul delitto di Sandro Ottaviani, imprenditore di Dragoni che sarebbe stato ucciso e fatto sparire nell'aprile 2008. 

La Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Roberto Donatiello ha deciso di acquisire il cosiddetto memoriale di Carini - a processo insieme a Cataldo Russo - ritenuto particolarmente importante per la Procura secondo la quale quello scritto conterrebbe un tentativo di sviare le indagini a suo carico. 

Il 'brogliaccio', una sorta di diario, venne consegnato, nel 2008, ai carabinieri che seguivano le indagini. Ma all'epoca Carini non era indagato e quindi non furono attivate le garanzie previste dalla legge come la nomina di un difensore di fiducia. Così il 'papello' fu dichiarato 'inutilizzabile'. Nel 2017, però, nel corso di una perquisizione l'appunto venne rinvenuto in formato digitale (lo stesso file fu stampato e consegnato ai carabinieri) su un dispositivo informatico. In seguito alla perizia svolta dal consulente della Procura ora quel memoriale è stato acquisito al fascicolo del dibattimento. 

Nel file Carini annotò che "Senza alcun preavviso o appuntamento il signor Ottaviani si presenta in primo pomeriggio alla nostra officina. Lo faccio accomodare e lui mi chiede come volessi regolarmi per il nero. Gli rispondo che avremmo trattato il tutto alla presenza degli avvocati. Si congeda con cordialità, lo accompagno giù alle scale dell'ufficio e va via". L'appunto per gli inquirenti rappresenta un tentativo di sviare le attenzioni su un suo presunto coinvolgimento nella sparizione di Ottaviani. 

Si torna in aula a marzo. I due imputati sono difesi dagli avvocati Paolo Falco ed Emanuele Sasso. I familiari di Ottaviani si sono costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Luca Di Caprio ed Elio Napoletano.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Ottaviani venne convocato per ricevere 175mila euro relativi al contratto di locazione dell'officina di Carini, di cui si cercava di definire la vendita. La vittima, giunta in officina il giorno della scomparsa, sarebbe stata indotta a seguire i due indagati in un luogo ignoto senza riuscire ad avvisare nessuno. Qui sarebbe stato ucciso ed il suo corpo fatto sparire.


 

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