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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Dragoni

Imprenditore ucciso e fatto sparire, la confessione dell'amante del meccanico è 'inattendibile'

Fissato il Riesame bis per Carini e Russo accusati del delitto di Sandro Ottaviani

Per la Corte di Cassazione l'amante di Alfredo Carini non sarebbe attendibile. Per questo la Suprema Corte ha annullato il provvedimento del Riesame che aveva confermato l'ordinanza cautelare nei confronti del meccanico di Letino accusato insieme a Cataldo Russo, di Dragoni, di aver ucciso e fatto sparire l'imprenditore Sandro Ottaviani, di cui si sono perse le tracce già nel 2008.

I giudici del Palazzaccio, nelle motivazioni del loro verdetto, hanno censurato l’inattendibilità e l’illogicità 
delle dichiarazioni rese dell’amante di Carini alla quale lo stesso avrebbe confessato l’omicidio. Carenti anche le motivazioni del tribunale partenopeo relativamente alla ricostruzione offerta dalla difesa di Carini, rappresentata dall'avvocato Paolo Falco, circa gli spostamenti di quest’ultimo nelle ore del presunto omicidio, grazie alla comparazione del traffico telefonico dell’utenza in suo uso e i riscontri di fatto. In particolare, ci sarebbero stati degli incontri nella mattinata tra Carini e due persone (due testimoni anche ascoltati dalla Procura) che di fatto renderebbero incompatibili i tempi per la consumazione dell’omicidio e della soppressione del cadavere. Di qui l'annullamento dell'ordinanza ed il rinvio dinanzi ad una nuova sezione del Riesame, che si celebrerà la prossima settimana.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Ottaviani venne convocato per ricevere 175mila euro relativi al contratto di locazione dell'officina di Carini, detenuto in carcere, di cui si cercava di definire la vendita. La vittima, giunta in officina il giorno della scomparsa, sarebbe stata indotta a seguire i due indagati in un luogo ignoto senza riuscire ad avvisare nessuno. Qui Ottaviani sarebbe stato ucciso ed il suo corpo fatto sparire con l'aiuto di Russo, difeso dall'avvocato Emanuele Sasso e ristretto ai domiciliari per limiti d'età. Entrambi sono a giudizio dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere. 

Si attendono, ora, ulteriori sviluppi per una vicenda sulla quale la Procura ha investito con un lavoro di ben 14 anni, ascoltando centinaia di persone informate sui fatti, coinvolgendo anche i Ris di Roma per la ricerca delle tracce del cadavere, con attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, cani molecolari, perquisizioni e sequestri di decine e decine di armi degli indagati
 

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