Ucciso a 17 anni, parla il sindaco: "Serve lavoro sociale sul disagio giovanile"

“Un ragazzo normale, di una famiglia modesta e perbene, è difficile trovare le parole per questa tragedia”. E’ scosso Valerio Di Fraia, sindaco di Villa Literno, commentando l’omicidio del giovane concittadino Giuseppe Turco, accoltellato in piazza Villa a Casal Principe. “Questa mattina all’alba sono stato svegliato da una notizia che non avrei voluto mai ricevere. Un atto di una violenza inaudita che ha spezzato i sogni di un giovane che aveva ancora tanto da vivere”, dice.

Poi una riflessione: “Dovemmo forse iniziare a renderci conto che serve un lavoro sociale sul disagio giovanile. Occorre pensare meno ai fondi per ristrutturare strade, ma a riparare le coscienze. Di queste situazioni – dice la fascia tricolore -  se ne stanno verificando tante. Ragazzi fuorviati, anche dalla mancanza di alternative o da esempi negativi, e sfogano la loro rabbia così. Il controllo del territorio serve, ma qui serve altro, c’è un disagio sociale importante . Ai genitori rivolgo un grande abbraccio e tutta la mia vicinanza, mi auguro che forze dell’ordine facciano come sempre il proprio lavoro.

A commentare la tragedia anche il deputato della Lega Gianpiero Zinzi “Un tragico episodio che ci lascia sgomenti e che testimonia, una volta di più, come la violenza e il disagio giovanili rappresentino ormai una emergenza nazionale. Sono profondamente vicino alla famiglia della vittima e alla comunità di Villa Literno, dove il ragazzo viveva. Serve una svolta culturale e sociale che imponga nuovi modelli ai giovani. Modelli che valorizzino, anzitutto, l'intangibilità e la sacralità della vita umana. Lo dico da padre: i giovani sono il futuro della nostra nazione. Impedire che si autodistruggano è un dovere a cui nessuno deve sottrarsi”.