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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Aversa / Via Filippo Saporito

Ucciso a coltellate, una storia d'amore e droga il movente dell'omicidio. Fermato ex militare

La svolta nelle indagini a poche ore dal delitto di Paolo Menditto. L'arma utilizzata dal 34enne non è stata ancora trovata

Un omicidio passionale con la droga sullo sfondo. E' questa la ricostruzione degli inquirenti sul delitto di Paolo Menditto, ucciso con 20 coltellate nella sua abitazione al primo piano di una delle palazzine del quartiere popolare "Unrra Casas" di via Filippo Saporito ad Aversa. Un'ipotesi che ha preso via via forma fino alla decisione da parte della Procura di Napoli Nord di spiccare un provvedimento di fermo per omicidio nei confronti di un 34enne di Casal di Principe.

La lite in casa sentita dal vicinato

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’efferato delitto sarebbe avvenuto per una donna contesa tra la vittima, ex compagno della stessa e l’attuale compagno ora destinatario del fermo. Erano circa le 3 di notte quando dall’interno dell’appartamento al primo piano del lotto secondo della palazzina popolare i condomini hanno sentito delle grida provenire dall’abitazione della vittima. Urla, un grande frastuono ed un portoncino sbattuto violentemente che visto l’ora tarda il rumore è riecheggiato per le scale condominiali. Solo alle prime luci del mattino la sorella della vittima non avendo notizie del fratello ha allertato il 115.

Massacrato con 19 coltellate 

La squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Aversa intervenuti sul posto hanno forzato la porta d’ingresso per accedere nell’appartamento ed hanno rinvenuto il corpo del 55enne riverso a terra, a faccia giù, in una pozza di sangue. All’accesso dei sanitari del 118 la scoperta: Paolo Menditto era martoriato da numerose coltellate. I medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Dall’esame esterno del medico legale sulla salma è emerso che il 55enne è stato raggiunto da 19 coltellate perlopiù concentrate all’addome e al torace oltre che agli arti superiori, presumibilmente in segno di difesa.

Le indagini

Immediate le indagini degli agenti del locale commissariato e della squadra mobile della Questura di Caserta. Tassello dopo tassello sono stati ricostruiti gli scenari in cui è maturato il fatto di sangue. Dalle escussioni dei testimoni, dall’acquisizione dei video dei circuiti di videosorveglianza privati e pubblici gli inquirenti sono risaliti al 34enne di Casal di Principe e alla torbida storia sentimentale come sfondo. Paolo Menditto conosceva il suo aggressore, ecco perché la porta di ingresso dell’appartamento non presentava segni di effrazione.

Il movente passionale

Presumibilmente aspettava una donna, con la quale intratteneva un rapporto sentimentale e alla quale forniva “aiuto” con droga o contanti in cambio di sesso. La donna però da qualche tempo aveva incominciato una relazione con il presunto omicida di Menditto. Il 34enne si è presentato a casa del 55enne e tra i due uomini è nata una lite furibonda sfociata nell’omicidio.

Il fermo in stazione: voleva scappare all'estero

Un’indagine lampo quindi che ha portato al fermo del 34enne raggiunto dai poliziotti che gli hanno notificato il provvedimento emesso nei suoi confronti dal Sosituto Procuratore Margherita Lojodice della Procura della Repubblica di Napoli Nord. L'indiziato di reato è stato rintracciato presso la stazione ferroviaria di Aversa, da cui era intenzionato a darsi alla fuga all'estero. Condotto in commissariato avrebbe confermato il movente dell'omicidio. 

Intanto, in attesa della fissazione dell’autopsia (che si svolgerà all’istituto di medicina legale di Giugliano in Campania), proseguono le indagini alla ricerca della lama utilizzata dal killer per uccidere Menditto.

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