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Cronaca Dragoni

Spara in piazza ed uccide la campagna, sconto in Appello per il killer

Dopo aver evitato l'ergastolo, i giudici riducono ancora la pena

La Corte d'Appello di Napoli ha ridotto la pena a carico di Massimo Bianchi, il 62enne accusato di aver ucciso nel 2017 la compagna Maria Tino, sparandole contro tre colpi di pistola nella piazza di Dragoni.

Oggi è stata resa nota la sentenza dei giudici d'appello che hanno confermato quanto già avevano deciso i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, escludendo la premeditazione, ed hanno abbassato di quasi due anni la pena per il killer. Bianchi (rappresentato dall'avvocato Giuseppe De Lucia) dovrà scontare 17 anni e 6 mesi per l'omicidio della compagna.

Nel corso dell'udienza in Corte d'Appello, l'avvocato De Lucia ha sottolineato anche le minacce (telefoniche e via social) che ha ricevuto dopo la sentenza di primo grado. Nel corso della sua arriva, il difensore di Bianchi ha anche sottolineato un aspetto "molto particolare" di tutta la vicenda, relativo ad una trentina di messaggi che sono stati inviati la mattina dell'omicidio da Maria Tino a Massimo Bianchi, dei quali, però, non è stata trovata traccia né nel telefono né nel computer.

Una sentenza, quella odierna, che sicuramente non farà felici i familiari della donna (che confidavano nell'ergastolo, la richiesta che era stata avanzata dalla Procura) ma che rispecchia quasi totalmente la teoria avanzata in aula dall'avvocato difensori di Bianchi che aveva sempre sostenuto l'assenza della premeditazione nell'omicidio, avvenuto al termine di una lite e dopo che Bianchi era salito in casa per prendere l'arma. Ad aiutare la strategia difensiva anche le immagini della videosorveglianza che hanno ripreso tutta la scena.

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