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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Imprenditore ucciso: subito i testimoni oculari in aula

Il processo per l'omicidio di Pasquale Guarino freddato con due colpi di pistola durante una rapina

Si entrerà nel vivo, di fatto, la prossima udienza quando in aula compariranno i primi testimoni oculari dell'omicidio di Pasquale Guarino, l'imprenditore agricolo di Santa Maria Capua Vetere ucciso con due colpi di pistola a San Tammaro nel settembre 2015 durante una rapina. Per il delitto è sotto accusa il 27enne albanese Argit Turshilla.

Stamattina dinanzi alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Napoletano sono iniziate le prime testimonianze degli agenti di polizia giudiziaria mentre è stata depositata la traduzione di alcune intercettazioni telefoniche dall'albanese. Il processo proseguirà ad inizio luglio quando in aula sfileranno ancora i carabinieri e, come detto, alcuni testimoni che avrebbero assistito alla rapina sfociata poi nell'omicidio di Guarino.

Secondo la ricostruzione degli organi inquirenti Turshilla, arrestato nel marzo dell'anno scorso in Albania ed estradato ad ottobre e difeso dall'avvocato Fabio Della Corte, avrebbe prima schiaffeggiato Guarino perché non voleva consegnare l'incasso della sua attività (circa 3mila euro) poi esplose al suo indirizzo due colpi di pistola, una Browning 7x65, uccidendolo. Nel corso della rapina riuscì ad impossessarsi del telefono cellulare di Guarino, un Samsung. 

La vedova di Guarino, Lucia Cocoro - che ha incontrato anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini - è entrata a far parte di un'associazione che si chiama 'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime' di cui è presidente l'avvocatessa Elisabetta Aldovrandi. I familiari della vittima si sono costituiti al processo assistiti dall'avvocato Dezio Ferraro.

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