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Cronaca Castel Volturno

Imprenditore ucciso dai Casalesi: 18 anni per il vivandiere di Setola

Perham ospitò il commando che uccise Granata all'interno del suo campeggio

Trainò il boss Giuseppe Setola su uno skateboard per un chilometro nei cunicoli delle fogne evitandogli l'arresto, ritardato solo di qualche giorno. Al covo di via Cottolengo a Trentola Ducenta i carabinieri ci erano arrivati monitorando l'auto di un insospettabile italo-americano, Loran Jhon Perham, figlio di un ufficiale della Nato, ritenuto vicinissimo al superkiller dei Casalesi. 

Vicino al punto che avrebbe ospitato il commando che, nel luglio del 2008, dal campeggio gestito proprio da Perham partì per recarsi al lido "La Fiorente" di Raffaele Granata ed ucciderlo perché si era opposto al pagamento del pizzo. Oggi è arrivata la sentenza definitiva proprio per Perham con la Corte d'Appello di Napoli che ha inflitto una condanna a 18 anni e mezzo di carcere. 

I giudici di Santa Maria Capua Vetere lo condannarono a 5 anni in primo grado, non risolvendo il dubbio sul ruolo effettivo di Perham nell'omicidio. I giudici d'Appello superarono la questione e riuscirono a dimostrare il fatto che Perham fosse a conoscenza del raid omicidiario e lo condannarono a 18 anni e mezzo. Ma il cambio dell'imputazione avvenne senza una rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale con la Cassazione che accolse il ricorso di Perham e inviò nuovamente gli atti in Appello. Vizi superati oggi con la nuova condanna definitiva. 

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