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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Riardo

Francesca uccisa da un colpo di fucile: scarcerato 23enne

La Procura indaga per omicidio volontario. Lunedì l'autopsia sul corpo della ragazza

Torna libero Ciprian Vikal, 23enne moldavo, tratto in arresto per l'omicidio di Francesca Compagnone, 28enne di Teano, consumatosi il 26 ottobre scorso nella villetta a Riardo di proprietà della ragazza. È stata questa la decisione del gip Giuseppe Mercone del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo aver accolto la tesi dei difensori del 23enne, gli avvocati Carla Di Stasio e Gaetano La Milza, che hanno fatto emergere la tragica fatalità del gesto del giovane e che quindi si trattasse di omicidio colposo.

Secondo la prima ricostruzione operata dai carabinieri della compagnia di Capua i due ragazzi dopo una serata lieta in un locale si erano diretti presso la villetta di proprietà della famiglia Compagnone. A causa di un trasloco in atto in una delle camere da letto erano adagiati 3 fucili legalmente detenuti dal padre della vittima e purtroppo incustoditi. Il giovane avrebbe imbracciato il fucile semiautomatico puntandolo verso la ragazza e sarebbe partito un colpo che l'avrebbe ferita nella zona superiore del corpo mortalmente. Alla vista di Francesca al suolo in una pozza di sangue Ciprian ha allertato i soccorsi in stato di shock.

I sanitari del 118 sopraggiunti non hanno potuto far altro che constatare il decesso della ragazza. Dopo un lungo interrogatorio reso per tutta la notte i militari hanno tratto in arresto il 23enne moldavo per omicidio colposo. Una ricostruzione dei fatti che, seppur avvalorata dal gip sammaritano, non ha reso necessaria l'applicazione di misure cautelari, con il 23enne che è tornato libero.

Una scarcerazione che non ha convinto la Procura della città del Foro. Per i Sostituti Procuratori Nicola Camerlingo e Gionata Fiore si tratterebbe di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dall'esistenza di una relazione sentimentale 'burrascosa' tra i due ragazzi. Per questo era stata richiesta la misura cautelare della custodia in carcere ed all'esito della decisione del gip i pm procederanno ad appello.

Sconcertati i familiari della vittima rappresentati dagli avvocati Vincenzo Cortellessa e Leopoldo Zanni per aver rimesso in libertà l'assassino della propria figlia con l'amarezza di vederlo ritornare a casa spesso giacché l'abitazione del 23enne è posta al di sopra del supermercato a Riardo di proprietà della famiglia Compagnone. Una vicenda che presenta moltissime zone d'ombra.

Lunedì verrà eseguito l'esame autoptico presso l'Istituto di Medicina Legale di Caserta sul corpo di Francesca Compagnone. Nella medesima giornata inizieranno le perizie balistiche dei tecnici nominati dalla Procura sammaritana. Affidato l'incarico anche ad un perito informatico col compito di analizzare il flusso di dati ( chat WhatsApp e telefonate) intercorrenti tra i due ragazzi.

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