Imprenditore ucciso dalla camorra, chiesti 30 anni di carcere per 'Sandokan' Schiavone
Nel commando anche i pentiti Cipriano D'Alessandro e Nicola Panaro
La Direzione distrettuale antimafia ha chiesto la condanna a 30 anni di carcere per il capoclan Francesco 'Sandokan'Schiavone, accusato durante la requisitoria tenuta nell’aula del tribunale di Napoli di essere il mandante dell’omicidio dell’imprenditore del calcestruzzo Vincenzo Feola.
A far parte del commando, col ruolo di supporto del gruppo di fuoco, vi sarebbe stati anche il pentito Cipriano D’Alessandro ed Ettore De Angelis. Per i due la Dda ha chiesto la condanna rispettivamente a 10 e 14 anni. Nel commando anche un altro collaboratore di giustizia, Nicola Panaro, per il quale è stata chiesta la condanna a 10 anni. Per i due pentiti la procura distrettuale ha chiesto al tribunale di Napoli l’applicazione dell’articolo 8, l’attenuante concessa ai collaboratori ‘credibili’.
L’agguato ai danni di Feola avvenne il 21 ottobre del 1992: l’imprenditore venne raggiunto da diversi colpi di pistola mentre era all’interno della sua Mercedes, appena giunto presso la sede della Appia Calcestruzzi, l’azienda che dirigeva. I killer si avvicinarono alla vettura e, con la scusa di chiedere informazioni, freddarono l’imprenditore.