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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Ucciso a 14 anni da una coltellata: Pg invoca 10 anni di carcere

La Procura chiede la condanna anche per il tentato omicidio di un amico di Emanuele

Dieci anni per Agostino Veneziano. E' stata questa la richiesta del Procuratore Generale in Corte d'Appello a Napoli per l'imputato, oggi 27enne, accusato dell'omicidio di Emanuele Di Caterino, ucciso a 14 anni a coltellate durante una rissa in piazza Bernini ad Aversa avvenuta il 7 aprile del 2013. 

Il pg nel corso della sua requisitoria ha confermato la volontà omicidiaria dell'azione di Veneziano che avrebbe, dunque, colpito Di Caterino per ucciderlo. Non solo. Per la Procura Generale l'imputato avrebbe tentato di uccidere anche un altro ragazzo quella sera, poi rimasto ferito (il procedimento per le lesioni si è riunito a quello principale dopo la decisione della Cassazione). Di qui la richiesta di una pena superiore rispetto a quella annullata dalla Suprema Corte, da 9 a 10 anni. Anche il difensore della parte civile Maurizio Zuccaro (che rappresenta la madre di Emanuele, Amalia Di Iorio) ha depositato una copiosa memoria. Si torna in aula la prossima settimana quando i difensori dell'imputato pronunceranno la loro arringa. Poi sarà sentenza.

Un verdetto atteso dopo 10 anni e cinque processi. Il processo di primo grado svoltosi nel 2014 con rito abbreviato davanti al giudice monocratico del tribunale dei minori, si concluse con la condanna a 15 anni per Veneziano. La sentenza fu poi annullata dalla Corte di Appello che ritenne che il processo si sarebbe dovuto svolgere davanti al tribunale in composizione collegiale. Al termine del nuovo processo di primo grado, l'imputato fu quindi condannato ad otto anni, poi a 9 anni in Appello con verdetto annullato ad inizio 2023 dalla Corte di Cassazione, che ha rinviato gli atti ad una nuova sezione della Corte di Appello di Napoli per il sesto processo. Tra le censure mosse dalla Suprema Corte le scarne motivazioni rese in relazione al diniego della legittima difesa invocata dai legali di Veneziano. In teoria potrebbe esserci anche un nuovo ricorso in Cassazione, che a quel punto sarebbe definitivo. 

In tutti questi anni la madre della giovanissima vittima Amalia Di Iorio ha invocato giustizia chiedendo, prima dell'inizio di quest'ultimo atto giudiziario, di punire "chi ha sbagliato". 

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