Belforte confessa l'unico omicidio di cui non si era accusato
Colpo di scena nel processo in Appello: il capoclan si accusa
Era l’unico omicidio che non aveva ‘confessato’ nella ormai famosa lettera scritta dal carcere, in cui aveva ammesso la partecipazione a ben 25 omicidi. Ma oggi, Domenico Belforte, ha cambiato la scena. Parlando in videocollegamento dal carcere nel corso del processo d’Appello a Napoli, il capo clan di Marcianise ha confessato e si è accusato anche dell’omicidio di Pasquale Dallarino, per il quale è stato già condannato in primo grado a 30 anni di carcere insieme con Gennaro Buonanno.
Proprio un legittimo impedimento di quest’ultimo, per motivi di salute, ha costretto poi la Corte a rinviare l’udienza a novembre, ma la svolta processuale è arrivata comunque.
Secondo quanto ricostruito nel corso del primo processo l'omicidio, avvenuto il 17 luglio 1997, si inserisce nella faida all'epoca in atto tra i Belforte ed i Piccolo. Dallarino venne ucciso in quanto era considerato vicino al clan Piccolo ed in particolare era addetto alla raccolta del denaro delle estorsioni. Ed ora è arrivata anche la conferma del capo clan. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Dario Vannetiello, Massimo Trigari e Giuseppe Foglia.