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Cronaca Cesa

Omicidio di camorra nel parcheggio, la sentenza per il boss Nicola Caterino e Cellulare

Il capoclan è il mandante dei sicari che hanno ucciso Michele Martinelli, per vendicare la morte del fratello

I giudici della Corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Nicola Caterino, 61enne di Cesa, e Giovanni Cellulare, 46enne di Lusciano, condannati in Appello all’ergastolo per l’omicidio di Michele Martinelli.

La morte di Martinelli, avvenuta il 12 giugno 2006, fu la risposta del gruppo Caterino al massacro di Michele Caterino, ucciso il 20 maggio dello stesso anno. Una “risposta” che il boss Nicola Caterino, detto ‘o cecat’, voleva dare immediatamente dopo la morte del fratello, crivellato sotto casa.

Per questo diede ordine di eliminare uno tra Martinelli, Cesario Di Domenico e un terzo uomo, tutti vicini al clan Mazzarra, rivali dei Caterino. La cosca decise quindi di fare fuori Martinelli, vittima di un agguato davanti al parcheggio di un supermercato Lidl.

Cellulare raggiunse il luogo in compagnia di un complice, da appoggio ai due killer designati per l’omicidio, Mosca e Ventre, a bordo di una seconda vettura precedentemente rubata. Martinelli, parcheggiatore del supermercato, venne avvicinato dai due sicari e raggiunto da un colpo di pistola alla testa, quasi a bruciapelo, e poi una seconda scarica di proiettili in altre parti del corpo. Il killer Mosca si occupò poi di bruciare l’auto usata e occultare la pistola.

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