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Cronaca Dragoni

Solo 19 anni al killer di Maria, la rabbia degli amici

“Sconfitta dolorosa per i figli e la famiglia”

“E’ stato un giorno triste”. Così gli amici di Maria Tino hanno commentato la sentenza a 19 anni di carcere emessa dal giudice Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico di Massio Bianchi, il killer che ha accuso la donna in piazza a Dragoni. L'imputato ha evitato una pena più pesante perchè il giudice ha escluso l'aggravante della premeditazione. 

“Una sentenza che tuona come una sconfitta dolorosa e feroce per la famiglia, le sorelle, i figli, i genitori e tutte quelle donne che denunciano le violenze subite, che combattono per i loro diritti di esseri umani liberi, liberi di decidere se mettere fine o meno ad un rapporto d’amore quando l’amore non c’è più” affermano gli amici.

Massimo Bianchi il 13 Luglio 2017 era arrivato sotto casa di Maria, alle 15:50 e, senza proferire parola, scese dall'auto e fece fuoco. Ha sparato, tre volte, l’ultima alla tempia, “un’esecuzione a sangue freddo per la “colpa imperdonabile” di aver espresso la sua volontà di mettere fine alla loro relazione”. Maria si accasciò sulla panchina in una pozza di sangue. Bianchi non cercò di scappare. “Sono stato io, mi voleva lasciare” disse. Poche parole per confessare. Quando i carabinieri arrivarono la pistola era sul selciato. Di fronte, il corpo di Maria era piegato sulla panchina di ferro battuto e legno come quello di una bambola rotta. I medici provarono a rianimarla, ma inutilmente

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