rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La lunga scia di sangue: omicidi raddoppiati in un anno nel casertano

Venti morti, quasi la metà sono donne: è il drammatico bilancio del 2018

Una lunga scia di sangue che si è aperta il 18 gennaio e si è chiusa soltanto il 28 dicembre. Sono ben 20 i morti registrati nel 2018 in provincia di Caserta per omicidio: episodi maturati per motivi passionali, tra le mura domestiche, per veri e propri raptus di follia e in un caso anche per mano della camorra.

Tra i 20 morti ci sono anche alcuni ‘carnefici’: in quattro casi i delitti, nati in un ambiente domestico complicato, hanno visto infatti l’autore del gesto uccidersi. E tante sono le donne che quest’anno hanno perso la vita, ben nove: in tre casi a compiere il folle gesto un marito geloso, il compagno di vita che si rivolta contro e distrugge la famiglia.

Una escalation di violenza che, se paragonata al 2017, fa registrare numeri inquietanti: rispetto allo scorso anno sono più che raddoppiati i morti, passando da 9 a 20 vittime.

Gli omicidi del 2018

La scia di sangue si apre il 18 gennaio a Teverola, quando il 22enne albanese Aurel Xhili viene trovato morto in una zona di campagna alle spalle di una scuola. Ad ucciderlo è stato un suo complice, il ragazzo faceva parte infatti di una banda di rapinatori. Come emerso dalle indagini, lo sparo lo avrebbe colpito durante una colluttazione con la vittima di una rapina.

Pochi giorni dopo, è il 22 gennaio, un episodio clamoroso scuote Bellona. Davide Mango uccide al culmine di una lite familiare la moglie Anna Carusone, poi dal balcone di casa imbraccia un fucile e spara. Ferisce 5 persone prima di barricarsi in casa per ore. In serata l’irruzione delle ‘teste di cuoio’, che trovano però il suo corpo già privo di vita.

Il 24 febbraio è l’imprenditore 55enne Nicola Sabatino ad essere trovato privo di vita. A colpirlo a morte con una pistola davanti la porta della sua casa di Frignano è un suo dipendente, Vito Recchimurzo, per un ammanco nella busta paga.

Il 22 giugno c’è la seconda strage familiare dell’anno. Franco Fioretti, 72 anni, la moglie Angelina, 63 anni, e il figlio Felice, 44 anni, vengono trovati morti a Teano. Come emerso dalle indagini dei carabinieri, il capofamiglia ha ucciso moglie e figlio con un fucile, per poi rivolgere l’arma contro sé stesso.

Il 3 luglio lo scenario in cui si consuma il delitto è l’ospedale di Sessa Aurunca. Qui un paziente di 77 anni, Luca Toscano, viene ucciso a mani nude da un 31enne ghanese, Charles Kwasi Opoku, mentre era ricoverato nel reparto psichiatrico del ‘San Rocco’.

Il 23 luglio San Marcellino viene sconvolta da un drammatico omicidio-suicidio. Antonio Topa e Immacolata Stabile, marito e moglie rispettivamente di 51 e 48 anni, vengono trovati morti dai figli. L’uomo, già denunciato in passato per maltrattamenti, al culmine dell’ennesima lite strangolò la compagna per poi farla finita.

Il 19 ottobre c’è il primo e unico omicidio di camorra dell’anno. A morire nei pressi di un distributore di benzina di viale Europa, ad Aversa, è il 26enne Nicola Picone. Il suo corpo venne ritrovato crivellato di colpi in una Fiat Punto. Soprannominato ‘o minorenne, era ritenuto dagli inquirenti affiliato al clan dei Casalesi, fedelissimo di Carmine Schiavone, figlio del boss Francesco ‘Sandokan’

Il 15 novembre l’episodio di sangue più cruento dell’anno. Il finanziere Marcello De Prata compie una strage nella cartoleria di proprietà della moglie a Vairano Patenora. Armato di pistola spara contro Antonella e Rosanna Laurenza, moglie e cognata, poi verso i suoceri Assunta e Mario, infine rivolge contro di sé l’arma. Moglie, cognata e lo stesso finanziere muoiono praticamente sul colpo, i suoceri dopo una battaglia lunga circa un mese in ospedale. La strage, come ricostruito dai carabinieri, era nata da problemi in famiglia: Antonella Laurenza era infatti intenzionata a chiedere il divorzio.

Il 18 novembre il 57enne Salvatore De Rosa viene ammazzato a colpi di fucile a canne mozze a Mondragone. Per il suo omicidio vengono fermati un algerino e un rumeno: dalle indagini emerge che i due, in preda all’alcol, spararono e uccisero De Rosa dopo una lite scoppiata per futili motivi.

Il 14 dicembre Marco Mattiello, 40 anni, uccide a botte la madre Filomena Sorvillo nella loro abitazione di Orta di Atella. Confesserà poi allo zio e ai carabinieri, che lo fermano poco dopo l’omicidio, di aver “fatto una cazzata”. La vittima, al culmine di un violento litigio, era stata sbattuta più volte a terra.

Il 20 dicembre a Mondragone i carabinieri trovano in un appartamento il corpo senza vita di Anastasia P., di 73 anni. Il cadavere viene rinvenuto con una evidente ferita alla testa, provocata da un corpo contundente.

All’alba del 28 dicembre a Falciano del Massico viene rinvenuto il cadavere della 61enne Concetta Salomone, poco distante dalla zona dei mercatini di Natale. Una vicenda dai contorni oscuri: testimoni raccontano di una lite col marito poche ore prima del ritrovamento, ma gli inquirenti indagano in ogni direzione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La lunga scia di sangue: omicidi raddoppiati in un anno nel casertano

CasertaNews è in caricamento