Si chiude il 2017: 8 delitti in Terra di Lavoro
Motivi passionali o omicidi tra le mura domestiche
Sono stati 8 gli omicidi che hanno visto tra le vittime persone della provincia di Caserta nel 2017. Sono maturati per motivi passionali o tra le mura di casa.
Il primo episodio è quello del 29 marzo 2017 quando a Santa Maria Capua Vetere Gerarda Di Pietro fu trovata morta in casa dalla figlia. Fu uccisa a colpi d'ascia dal marito Gennaro Merola, di 80 anni, in un raptus di follia. L'uomo dopo l'omicidio si gettò dal balcone di casa.
Il 10 giugno a Cellole Giuseppe Capraro fu ucciso a coltellate da Giovanni Calenzo. Probabilmente la destinataria del fendente doveva essere l'ex moglie di Calenzo, ma Capraro si frappose fra l'arma da taglio e la donna venendo colpito a morte.
Il 17 giugno a Venezia è stato ammazzato Biagio Junior Buonomo, 31 anni di Sant'Arpino. Il giovane fu invitato ad una cena con la compagna a casa di un docente, Stefano Perale, che li eliminò entrambi dopo averli narcoltizzati.
Il 13 luglio Maria Tino fu ammazzata in strada a Dragoni a colpi di pistola dall'ex compagno Massimo Bianchi. La donna era in piazza su una panchina quando il suo assassino giunse a bordo di un'auto e le sparò tre colpi di pistola.
Il 7 luglio in un appartamento di Aversa viene ucciso Vincenzo Ruggiero, 25 anni di Parete. Alla base del delitto ci sarebbero motivi passionali per la convivenza tra Ruggiero ed una trans, ex compagna del killer Vincenzo Guarente. I resti di ruggiero furono poi trovati in un garage di Ponticelli, sciolti con l'acido e poi cementati.
Ad Alife il 17 settembre Giuseppe Leggiero viene ammazzato dal figlio nel caseificio di proprietà della famiglia. Il giovane avrebbe ucciso il padre per difendere la madre.
Il 20 novembre a Parete, infine, Graziano Afratellanza uccide i genitori, Francesco Afratellanza ed Antonietta Della Gatta. I due anziani furono sgozzati dal figlio nel sonno.
