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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Muore in ospedale dopo ricovero, medico ed infermiera sotto processo

La donna in shock anafilattico dopo che le era stato dato un antibiotico a cui era allergica

Al Tribunale di Napoli dinanzi alla Prima Sezione Penale presieduta dalla dottoressa Valeria Bove è iniziato il processo a carico di un medico e di un sanitario, Pasquale S. ed Anna D.R.. Il primo napoletano e la seconda di Santa Maria Capua Vetere, difesi rispettivamente dagli avvocati Enrico Ferraro di Napoli, Raffaele e Gaetano Crisileo di Santa Maria Capua Vetere.

I due sanitari rispondono di omicidio colposo per aver concorso a determinare la morte di Antonia Maiellaro i cui familiari si sono costituiti parte civile con gli avvocati Vincenzo Di Vaio, Vincenzo D’Amore ed Antonio Principato ed hanno chiamato in causa come responsabili civili le rispettive assicurazioni professionali dei due medici.

I fatti risalgono a circa due anni fa, precisamente nell’estate 2019, quando la paziente si ricoverò presso l’Ospedale del Mare di Napoli per essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla vescica nel reparto urologia del predetto nosocomio. Durante il ricovero avvenne che le fu somministrata in via intramuscolo una fiala di un antibiotico Rocefin dalla dottoressa Anna D. R. prescritta dal dottor S. nonostante lei (pare) fosse allergica come era emerso nei giorni precedenti di ricovero sempre presso l’Ospedale del Mare.

La paziente subì uno schok anafilattico che costrinse i medici al trasferimento nel reparto di Rianimazione, dove andò in coma prima di morire presso l’Istituto Falde di Santa Maria Capua Vetere.

A seguito dell’evento nefasto i figli della signora sporsero denunzia alla Procura della Repubblica di Napoli il cui fascicolo venne affidata al Pubblico ministero partenopeo Mario Canale che avviò un’accurata indagine per verificare se trattavasi o meno di un caso di malasanità disponendo dapprima l’esame autoptico e poi sentendo numerosi consulenti e testi, in pratica quasi tutto il personale del reparto Urologia dell’ospedale del mare diretto dal dottor Aniello Zito. Alla fine dell’inchiesta il Pubblico Ministero formulò il capo d’imputazione in omicidio colposo ai sensi della vigente legge Gelli Bianco rispetto al quale i due sanitari si dovranno difendere con testi e consulenti tecnici.

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