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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Monopolio del latte dei Casalesi, Zagaria accusa i Capaldo

Il collaboratore punta l'indice contro i nipoti di Capastorta: "Distribuzione anche dopo sequestro Euromilk"

I fratelli Filippo e Nicola Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, avevano il monopolio della distribuzione del latte nel casertano. Lo ha confermato Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza, imprenditore di Casapesenna trapiantato a Capua e colletto bianco del clan diventato collaboratore di giustizia, nel corso del processo a carico dei Capaldo, dell'imprenditore stabiese Adolfo Greco, dei funzionari della Parmalat Antonio Santoro e Lorenzo Vanore e di Teresa Zazzaro, accusata di intestazione fittizia di beni. 

Un'udienza dedicata interamente all'escussione di Ciccio e' Brezza divenuto un collaboratore di giustizia di primo piano per la Procura della Dda. Zagaria ha confermato quanto riferito nel corso degli interrogatori resi dinanzi all'autorità giudiziaria e cioè che "i Capaldo avevano il monopolio della distribuzione del latte in gran parte della provincia con una società che poi venne sequestrata (la Euromilk nda). Dopo la confisca di questa società ho saputo che i fratelli Capaldo, diretti da Filippo, pur essendo quest'ultimo detenuto, hanno continuato a gestire questo affare continuando a distribuire gli stessi prodotti". Il processo si è aggiornato alla fine di luglio. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Nello Sgambato, Angelo Raucci, Ferdinando Letizia, Pasqualino De Lucia, Giuseppe Sparaco, Ettore Stravino e Vincenzo Maiello. 

Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato (Squadra Mobile della Questura di Napoli e Commissariato di Castellammare di Stabia), Greco, i nipoti del boss Zagaria e i dirigenti locali Parmalat avrebbero fatto in modo che la ditta di distribuzione Euromilk, sotto altre forme societarie, continuasse ad avere rapporti con la Parmalat (che non risulta coinvolta in questo procedimento) malgrado il sequestro disposto nell'ambito di un'altra inchiesta. In questo modo sarebbero continuati i guadagni per i fratelli Capaldo i quali hanno proseguito ad avere il controllo camorristico della distribuzione del latte in in provincia di Caserta.

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